Si è svolto nella serata di ieri il webinar “Consumo di suolo zero”, organizzato da Caserta Decide. L’evento ha visto la presenza di Paolo Pileri, docente di Pianificazione urbana presso il Politecnico di Milano; Domenico Finiguerra, ex sindaco di Cassinetta di Lugagnano, e Salvatore Lo Balbo, sindacalista della CGIL Sicilia.
A moderare l’incontro c’erano Pietro Scola e Giovanna De Lisi, attivisti di Caserta Decide.
Il professor Pileri, nel suo intervento, esponendo dati allarmanti sul consumo di suolo in Italia e in Campania, ha ricordato quanto sia inutile continuare a cementificare, poiché il suolo è stato in gran parte sprecato, e ha suggerito una teoria per la riqualificazione di quanto già costruito. “Il consumo di suolo è tra le cinque più gravi emergenze ambientali del mondo. Dobbiamo cominciare a pensare al suolo come una risorsa non rinnovabile” ha sentenziato il professor Pileri.
Finiguerra si è distinto per la creazione dell’ultimo piano regolatore nel comune in cui è stato Sindaco, Cassinetta di Lugagnano, prima cittadina in Italia ad aver deliberato per un consumo di suolo zero. Come ricordato nella sua esperienza, per evitare il consumo di suolo è fondamentale un cambiamento di paradigma politico e culturale, sostenendo le riqualificazioni dei centri storici, dei capannoni abbandonati e del patrimonio pubblico già esistente. “Il nostro piano regolatore è stato progettato dagli alunni di una scuola elementare, perché saranno loro le persone principali che ne beneficeranno e dovevano essere loro a decidere la forma della città che dovranno vivere” ha ricordato l’ex Sindaco che nella sua Amministrazione ha avviato anche delle politiche volte al riutilizzo sociale ed abitativo di caserme e beni dismessi nelle mani dello stato.
Ospite di rilievo è stato anche Salvatore Lo Balbo, sindacalista della CGIL Sicilia, tra i settantacinque redattori della proposta di legge per il consumo zero. “Bisogna arrestare il consumo di suolo. Uno dei motivi per cui si continua a costruire sono gli interessi economici. Noto che in Italia gli shock urbanistici avvengono solo relativamente alle tragedie, come nel caso degli ultimi terremoti e il crollo del ponte Morandi. Solo in queste situazioni si comincia a parlare di riutilizzo del suolo in maniera più convinta. Invece questo deve essere un argomento di interesse rilevante in qualsiasi occasione.” Nel dibattito ci si è inoltre focalizzati sulla necessità di avviare politiche pubbliche sul riuso del patrimonio pubblico o privato già esistente, attraverso specifiche azioni pubbliche di regolamentazione del mercato immobiliare. Tra le altre proposte avanzate durante il webinar vi sono la tassazione dei beni privati non utilizzati e l’utilizzo dell’immenso patrimonio dei beni confiscati alle mafie.
Non sono mancate le idee per Caserta, il cui piano regolatore è fermo al 1983: importante sarà sicuramente l’approvazione del PUC che preveda l’assenza di costruzione di nuovi vani e di nuovi edifici. Caserta Decide si schiera apertamente per il consumo di suolo zero: non possiamo più assistere alla cementificazione della nostra città causata da una politica miope e che non si interessa più del futuro del nostro territorio. Il consumo di suolo zero è un’esigenza ecologica ed economica.