(f.n.) – Rup, Dec, tic, toc, track e splash…e non si sa bene quanti altri acronimi, relativi ad una funzione o soltanto suoni ad effetto, aleggeranno nell’aria greve e pregna delle sgradevoli esalazioni che provengono dalla monnezza sparsa, all’interno ed all’esterno del nostro (ahinoi) Ospedale. Dinanzi a coreografie che toglierebbero il primato dello squallore ai bassifondi di Calcutta, non resta che guardare alla palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco e trarre conclusioni miserande: la perdita dello “scuorno”, supera in entità lo spessore dell’indifferenza se, a margine delle ripetute segnalazioni corredate da immagini “parlanti”, il risultato è quello “fotografato” qualche ora fa, lungo i soliti percorsi ad immagine e somiglianza dei giorni e dei mesi precedenti. Indifferenza o strafottenza?, certezza di immunità permanente o scarsa dimestichezza con il concetto di igiene? Il Codice degli Appalti individua due figure di riferimento per le Aziende, a garanzia delle procedure e dell’esecuzione dei contratti d’appalto: il Rup e il Dec…in questo caso saremmo interessati a conoscere il parere del Dec delle pulizie dell’Aorn di Caserta, sempre che sia stato nominato e sempre che qualcuno lo abbia reso edotto sui compiti da svolgere…e sempre che abbia le idee chiare in merito al significato di “igiene e pulizia degli ambienti e degli esterni”. Figuriamoci che Federsanità Anci Lazio, qualche tempo fa, organizzò persino un corso di Alta Formazione per Dec e Rup, riconoscendo l’importanza della loro funzione. Non pretendiamo che il Dec delle pulizie del Sant’Anna e San Sebastiano, abbia frequentato un corso di Alta Formazione, né pensiamo sia possibile attendersi una tale raffinatezza organizzativa da parte dell’attuale gestione dell’Aorn, né ci saremmo mai sognati di attendercela da quelle “trascorse”, ma…signori cari, per controllare che venga data una ramazzata “almeno dove si vede” e almeno “pe fa vedè”, o richiamare all’ordine chi è deputato a farlo materialmente, forse non occorre un master su “etica ed estetica della monnezza attraverso i secoli”, ma a chi è incaricato di vigilare, si richiede soltanto un minimo di decoro personale ed una ‘ntecchia di rispetto, per il resto del mondo, a prescindere dal fatto che, incidentalmente, se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, stiamo parlando di un’Aorn. Le giustificazioni da parte dei diretti responsabili e loro delegati, non mancheranno, anche perché c’è sempre qualcuno che davanti all’evidenza, “sclera”, quindi non abbiamo il minimo dubbio che qualcuno “scleri”, anche questa volta…Non riusciamo, però, ad immaginare, cosa vi sia da eccepire, dinanzi alla vergognosa rappresentazione dell’incuria e del menefreghismo gestionale…Vogliamo forse affermare che si tratti di un’illusione ottica? Siamo sempre pronti a reazioni che rappresentano tutto ed il contrario di tutto e può persino capitare che qualcuno, a corto di argomenti da assemblare, possa addirittura sproloquiare che l’Ospedale è sporco perché è vecchio… ma, in quel caso non varrebbe neppure la pena di replicare… Oppure potrebbe capitare che si deleghino fratellini, sorelline e cuginetti specialisti nella grammatica approssimativa e dal facile insulto, a difesa dell’indifendibile…in quel caso sarà un vero piacere approfondire i curricula, che rappresentano sempre una lettura illuminante e indicativa…giusto per considerare nella giusta ottica le cose, i fatti, gli insulti e la loro provenienza. Non sarebbe opportuno, invece di adombrarsi e risentirsi, adoperarsi per rendere almeno “decente” questo povero Ospedale? La domanda sorge spontanea: qual è, secondo voi, la differenza tra un concetto di igiene che consente ciò che si vede nelle fotografie ed il concetto di igiene che ispira i movimenti ludici dello “scarrafone” stercorario? Bella domanda…Hasta la suerte!