CASALUCE, BASTA COMPROMESSI

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Antonio Cutillo 150x150 CASALUCE, BASTA COMPROMESSI         

        –     di Antonio Cutillo*      –                               

Esiste ancora “la grande bellezza” di Casaluce: essa, tuttavia, umiliata e sopita spesso emerge e si ribella prepotentemente solo all’occhio attento del passante!!!

Percorrere le strade del nostro paese significa, infatti, immergersi in un passato abbandonato alla più totale incuria, senza valorizzazione del centro storico, degli spazi verdi, senza iniziative che fungano da attrattiva per i tanti giovani e, soprattutto, senza un settore produttivo solido che possa sfruttare il tessuto sociale dei numerosi casalucesi costretti a lunghe trasferte per trovare altrove ciò che la loro terra natìa potrebbe già offrire. 

Il malcostume ed il malaffare che hanno imperversato, per più di un decennio, a Casaluce hanno prodotto come risultato lo stallo delle iniziative economiche.

Di tanto dobbiamo dire grazie al solito duo Tatone-Pagano che, con una più che discrezionale selezione, ha deciso quali imprenditori potessero investire e quali dovessero desistere!

Il risultato è rappresentato da una serie di conferenze di servizio (LEGGI QUI e QUI) che, cadute sotto la potente lente dell’attuale Commissario prefettizio, sono state annullate!

La nostra analisi si è rivelata così del tutto coerente con quella giuridica condotta dalla dott.ssa Rodà ed i permessi rilasciati in assenza delle prescrizioni imposte dalla legge saranno tutti travolti come in un effetto domino!!!

Ancora una volta, la condotta scellerata di chi ci ha amministrati è riuscita a mortificare un settore che potrebbe, se correttamente implementato, risollevare le sorti di tante famiglie casalucesi, rendendosi volano di sviluppo del territorio e sbocco occupazionale per tanti lavoratori. 

Abbiamo per anni accettato il giogo del compromesso ritenendo che alcune legittime richieste un imprenditore non potesse farle varcando alla luce del sole le porte della casa comunale, ma che l’accordo dovesse essere concluso sotto la luce soffusa delle “stanze del potere”. 

Non è questa l’idea che UpC ha inteso sdoganare, né ovviamente quella di una avversione per l’iniziativa imprenditoriale!

Al contrario riteniamo che la rinascita di Casaluce debba inevitabilmente passare per lo sviluppo di questo settore, rammentando però agli  investitori che, in un settore correttamente regolamentato, c’è posto per tutti e che debiti materiali o immateriali di riconoscenza appartengono ad un’era del nostro paese da cancellare.

Il nostro impegno per questo settore è forte e motivato, il nostro sostegno sarà pieno e trasparente nei confronti degli imprenditori, ma altrettanto intransigente verso ogni compromesso!

Le parole “onestà e legalità”, tanto derise con leggerezza dal palco durante i pubblici comizi, saranno impresse a fuoco sui cartelli dei numerosi permessi che saranno legittimamente rilasciati per consentire a Casaluce di ripartire dall’iniziativa economica!!!

*Uniti per Cambiare