RECALE – Sono trascorse quasi tre settimane da quando il circolo cittadino del PD ha segnalato che centinaia di avvisi di accertamento con i quali il Comune di Recale contestava pagamenti parziali della Tari 2015 sembravano essere frutto di un equivoco. Giudicando evasive e poco convincenti le reazioni del sindaco Raffaele Porfidia alle loro richieste, i democratici hanno deciso di alzare il tiro e di allestire un vero e proprio “Centro di assistenza” via internet per agevolare le azioni di autotutela dei cittadini. «Visto il silenzio in cui è caduta la nostra richiesta di cancellare d’ufficio gli avvisi sbagliati – esordisce il segretario PD Michele Lasco – consigliamo a tutti i cittadini che hanno ricevuto avvisi non congrui per la Tari 2015 di inviare quanto prima le domande di annullamento, preferendo per motivi di sicurezza sanitaria la via telematica. Poiché la materia è complessa, sul nostro sito internet abbiamo messo a disposizione informazioni, modelli e strumenti per facilitare la compilazione delle domande, compreso un foglio di calcolo che permette ad ogni utente di verificare se ha ricevuto un avviso ingiustificato e di ricavare i dati per contestarlo. Ribadisco con forza che gli avvisi ricevuti in questi giorni sono per la maggior parte privi di fondamento: nel 2015 non sono stati i cittadini a decidere di pagare di meno, ma il Comune ad inviare bollette ridotte, per un motivo validissimo che ha poi totalmente dimenticato. Semplicemente, nel 2015 hanno pagato in meno le famiglie che avevano pagato in più nel 2014. Con un po’ di impegno amministrativo e un’efficace comunicazione si sarebbe potuto chiudere rapidamente l’incidente. E invece – incalza Lasco – nonostante il sindaco Porfidia abbia assicurato su Il Mattino l’annullamento d’ufficio per questa casistica di errore, nessuna iniziativa concreta è stata ufficializzata. Al contrario, l’amministrazione si è chiusa in un imbarazzante silenzio che sta solo aggravando ulteriormente il problema. Diverse famiglie, non ricordando di aver ottenuto la compensazione e non ricevendo nessuna indicazione, hanno già versato quanto l’ente ha erroneamente richiesto. A questo punto, grazie all’inerzia della maggioranza, non solo l’ente dovrà annullare gli avvisi ancora in giro, ma dovrà anche impegnarsi a rimborsare coloro che hanno pagato pur avendo le carte a posto. Ma c’è anche un altro aspetto che avrebbe dovuto imporre decisioni rapide e chiare: i nuclei familiari colpiti sono per la maggior parte composti da persone anziane, e ci sembra veramente assurdo e irresponsabile costringerle a recarsi personalmente in Comune, esponendosi al rischio durante una pandemia, solo per dimostrare un errore ormai conclamato. Nell’immediato ci impegneremo ad usare tutti i mezzi per far circolare capillarmente l’informazione e per aiutare i cittadini colpiti a far valere i propri diritti. Siamo consapevoli che gli utenti anziani possano avere difficoltà con gli strumenti digitali e con internet, ma confidiamo che i nostri concittadini più giovani facciano da tramite informando e supportando i loro nonni e genitori. Naturalmente – conclude il segretario PD – chi volesse saperne di più o avesse necessità di assistenza può contattarci via email, attraverso il sito o la nostra pagina Facebook: a differenza del sindaco, noi proveremo a rispondere».