(f.n.) – La Cassazione non fa in tempo ad emettere un’ordinanza che, dagli anfratti e dalle gronde “ospedaliere”, partono le rivendicazioni…ed assistiamo ad un coreografico parlarsi addosso del tipo: sono stato bravo eh?… ho vinto io!… è merito mio!… E sembra di assistere al teatrino dei pupi siciliani, nel cui retroscena, i pupari… neppure i fili delle marionette, mostrano di saper manovrare, visto che si attribuiscono meriti a legali fantasma, che non compaiono e si appiccicano le targhette di benefattore, a chi chiede 100 euro per scrivere una lettera. Ahiahiahi…le sortite scomposte e sovente incontrollate, potrebbero arrecare danni maggiori delle presunte vittorie, che qualcuno continua ad intestarsi, cercando di offrire un senso compiuto, alla volgare strategia del rimescolamento delle carte e possibilmente anche delle idee, di coloro che potrebbero essere presi per i fondelli, un’altra volta. Torna a galla la vecchia vicenda dell’articolo 9 e dei famosi rimborsi che, una volta ottenuti, centinaia di dipendenti furono chiamati a restituire. Inutile ripetere una storia che tutti conoscono, nelle sue più oscure sfaccettature, per averla vissuta sulla propria pelle, assieme a tutte le contraddizioni che l’hanno piagata…Ne abbiamo parlato per mesi, fino ed oltre quella sentenza della Corte d’Appello che, dando ragione ad una improvvisamente “scetatasi dal suonno” Aorn, bocciava il ricorso dei dipendenti. Ricordiamo a tale proposito, che il Dg Ferrante nominò una commissione d’inchiesta, con l’obiettivo di ricostruire le varie fasi dell’intera vicenda ed a conclusione dei lavori, fu stabilito che i dipendenti, che avevano ottenuto i rimborsi dovuti ad una errata interpretazione dell’articolo 9 e che avevano perduto il ricorso, avrebbero dovuto restituire il denaro all’Azienda. Tanto per rinfrescare la memoria a chi mostra di averla perduta e tanto per ricordare metodi e sistemi, che hanno presieduto all’affaire … (leggi qui Memoriale 26). Non sappiamo quanti dipendenti abbiano iniziato a restituire il denaro all’Azienda, ma sappiamo che Francesco Giaquinto è uno di quelli che ha rispettato le regole ed ha pagato. Dopo la sentenza della Corte d’Appello, vi erano sei mesi di tempo per presentare ricorso in Cassazione e Francesco Giaquinto, pur continuando a pagare il suo debito con l’Azienda, ha fatto ricorso in Cassazione e l’ha vinto. Dopo di lui, altri due dipendenti hanno fatto ricorso e l’hanno vinto. La recente sentenza della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso contro l’Aorn di Caserta, proposto da Francesco Giaquinto, (ricorrente principale) difeso e rappresentato dall’avvocato Michele Marra e dai controricorrenti Luigi D’Alessio e Francesco Tamburro, rappresentati e difesi dagli avvocati Giuseppe Daddio e Marco Cocilovo, cassando la sentenza della Corte d’Appello, ha rinviato alla Corte territoriale che dovrà procedere ad un nuovo esame. I dipendenti che non hanno ritenuto di promuovere ricorso, non potranno, purtroppo, usufruire, di qualcosa che non hanno attivato. Trascorsi i termini per presentare il ricorso infatti, la sentenza è passata in giudicato. Non si comprende quindi, a cosa sia dedicato il poderoso hurrà!, e le sue diramazioni attraverso la valle… Da due giorni decollano e incrociano nel firmamento dell’Ospedale di Caserta, le libere interpretazioni, le dichiarazioni di paternità e le conseguenti dichiarazioni di giubilo, di quel sindacato ispiratore, che nell’età dell’oro caratterizzata dal protezionismo politico, guidò la scalata ai vantaggi, che una certa interpretazione dell’articolo 9, avrebbe procurato ai dipendenti dell’Aorn. Oggi, delle centinaia di dipendenti che dovranno restituire all’Azienda i rimborsi percepiti, soltanto tre hanno ottenuto che si ridiscuta il caso e di questi tre, due sono gli iscritti, ai quali, evidentemente, riteniamo siano indirizzati i complimenti ed i festeggiamenti del sindacato di appartenenza, perché…per quanti sforzi si facciano, non riusciamo ad inquadrare nella maniera giusta, tanta soddisfazione, dal momento che, leggendo l’ordinanza non vi è nulla che possa, anche soltanto per associazione di idee, richiamare il sindacato di maggioranza, che al momento si appiccica le medagliette o il legale che in genere lo rappresenta, secondo l’ultima interpretazione a senso, aggratis… Infatti…un minimo di sensibilità e garbo, avrebbe dovuto indurre il sindacato a tacere e magari a congratularsi in privato…visto che vi sono centinaia di dipendenti che, non avendo promosso ricorso in Cassazione, non potranno percepire alcun rimborso o… forse…vuoi vedere che le urla di giubilo erano mirate a far intendere che la vittoria di tre dipendenti, sarebbe stata la vittoria di tutti? Leggermente azzardata come strategia mirata alla campagna acquisti ultimamente in ribasso!, siamo senza parole…e… in mancanza di parole …in attesa che ritornino, riportiamo alla memoria, un piccolo saggio improntato alla credibilità di alcuni sindacati…Hasta la vista! (leggi qui il Memoriale 27)
Risolvere i problemi dei lavoratori non è materia di competenza della bulla, unico interesse è di pensare ai propri c…., ma continua a lavorare in quarta unità nel suo harem?
Ma come si fa a cadere ancora nella scodella di chiacchiere di questa ?
Ma lo sa che i suoi iscritti hanno il dente avvelenato perché hanno dovuto restituire soldi ( art 9) indietro nonostante che hanno pagato il suo avvocato?
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