METTIAMO DA PARTE IL GIOCO … FACCIAMO L’ANALISI

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              –     di Ciro Esposito     –                                                          racconto caserta ciro esposito scaled METTIAMO DA PARTE IL GIOCO … FACCIAMO LANALISINell’ultimo colloquio, o come lo volete chiamare voi, abbiamo parlato della situazione incresciosa in cui, fra poco tempo, verrà a trovarsi la chiesetta del ‘600, quella di S. Rocco, che fu costruita ai ” piedi” del Mastio di Casa Hirta. Ho detto la mia sulla monnezza che verrà portata” nell’isola felice “dai residenti e non solo…ritengo. Molti sostengono che ho torto perché trattasi, non di immondizia ma di tutto il fuori uso che non è più utile alla casa…ma sempe munnèzza è! Ho citato, per sommi capi, i dati e le date che hanno impegnato la realizzazione dell’opera che qualche spirito allegro ritiene necessaria. Ho posto in evidenza come la burocrazia e la leggerezza intellettuale di alcuni esponenti della Pubblica Amministrazione e di quelli della politica hanno sbagliato a permettere, soltanto la preparazione del fascicolo per tale obbrobrio. Ma analizziamo i fatti: Nel mese di agosto del 2017, la Giunta Comunale di Caserta ha deliberato la realizzazione dell’opera ritenuta opportuna (?) per la vita della Delegazione. Per l’attuazione ne ha indicato il sito: un reliquato di terreno di proprietà comunale nella frazione di Casertavecchia e, qui sorge la prima domanda: ma gli scienziati che occupano gli scranni della Giunta Comunale e pure i consiglieri che scaldano le sedie della sala del Consiglio, conoscono la storia della nostra città? Sanno cosa rappresenta Caserta Antica per la Caserta moderna? Non lo sanno sicuramente perché a loro interessa soltanto …sta’ assettàti. Questi intelligentissimi signori; specie il sindaco e gli assessori, hanno mai aggiornato il loro bagaglio culturale? Se lo avessero fatto saprebbero che esiste un Decreto del Presidente della Repubblica datato 15. Ottobre. 1960 n° 1639 che dichiara Casertavecchia Monumento Nazionale? Quindi, neanche a 100 metri dalla Torre Antica… ‘nce fanno ‘o scarrecatùro pa munnèzza!! Un affronto alla storia della città, alle persone intelligenti e ai nostri avi? …Ai miei, assolutamente sì. La pratica è stata trasmessa, poi, alla Soprintendenza ai beni monumentali per il parere essenziale, trattandosi di Monumento Nazionale e l’ente, per esprimerlo ha impiegato ben sei mesi… 26.06.2018 … un parto burocraticamente difficile ma la cosa più grave e che, con in vigore le norme del D.P.R. del 1960, credo che non abbiano letto attentamente le “carte” e abbiano concesso con leggerezza il parere positivo per il “fattaccio”, e qui la cosa diventa, per me, “incomprensibile” …! Dulcis in fundo la palla è ripassata al Comune ove un solerte dirigente, che in tempi non sospetti criticai abbondantemente per gli sviluppi della carriera, ha impiegato la bellezza di quattro mesi…11.12.2020… per “spremersi ” e fare l’apposita Determina per dare inizio al balletto. Analizzati i fatti mi sono posto due domande: Ma questo sversatoio di inutilità era urgente? …serviva…? Se era necessario, indispensabile per la sopravvivenza del Quartiere, perché non lo hanno fatto in zona non monumentale ove c’è tanto spazio? E se era impellente perché, per l’istruzione della partica e la realizzazione dell’Isola Felice ci sono voluti 3 anni? Burocrati da strapazzo che, andrebbero raccolti e scaricati nell’isola ecologica. Mi sorge ancora un dubbio: I nuovi padroni di Caserta; i funzionari della soprintendenza che si sono impadroniti della città e pretendono di determinare, coi loro pareri, la vita dell’intera comunità, (avendo trovato chi glielo permette) anche per i siti ove non ci sono tutele monumentali, non sapevano che Casertavecchia, tutta quanta la frazione, è monumento nazionale? E, se lo sapevano perché hanno dato parere favorevole?… sono curioso di sapere che tipo di parere ha dato? A proposito, per quanto attiene la materia, vi racconto un aneddoto che ho vissuto in prima persona: ricorreva l’anno 1980 e a ridosso della Caserma Pollio, nella zona di via Douhet, vi era appiccicato un chiosco bar privo di acqua corrente e di scarichi per le reflue …una cosa indegna per una città civile. Vi era stato il terremoto e si poteva cogliere l’occasione per “normalizzare” una situazione aberrante …Venne da me il proprietario del ristorante La Bomboniera per raccomandarmene la soluzione che interessava Nicola, un suo ex lavorante,,, mi portò la pratica completa per lo spostamento del chiosco che, sulla carta, era collocato dove sta oggi…il carteggio era munito anche del parere…ma negativo della Soprintendenza ai Monumenti…, e ci stava, trattandosi di Piazza Carlo III … però, a quel tempo l’assessore che doveva decidere non era una di quelle animelle che oggi gironzolano per Palazzo Castropignano…era un certo, Giro Esposito ca’ tenèv”a capa ca’ nun era bbòna e che leggeva quello che gli sottoponevano per l’esame. ‘O rammignàro, come mi chiamavano per le mie origini Sambenbedettesi; una comunità dedita alla raccolta delle graminacee di cui gli equini sono ghiotti, esaminato il fascicolo, vi scrisse sopra, di suo pugno, “Si autorizza lo spostamento ricordando alla Soprintendenza che Caserta è dei Casertani…” il parere lo doveva esprimere e lo ha fatto. L’amm.ne Comunale decide diversamente considerando anche la situazione igienico sanitaria. Oggi, invece, si consente che la Soprintendenza ai Monumenti metta becco nei provvedimenti di competenza del Comune, per qualsiasi zona della città, mentre oltraggia il borgo medioevale con un parere favorevole (?) per la realizzazione di uno sversatoio di roba vecchia al centro di un Monumento storico di rilevanza mondiale …alla faccia della tutela dei beni Monumentali …lo resto dubbioso sul parere della Soprintendenza!!!