CASTEL VOLTURNO – (r.s) Era in fuga dal 20 novembre quando venne condannato definitivamente a 30 anni di carcere per l’omicidio di Domenico Noviello ucciso dal clan ala guidata dallo stragista Giuseppe Setola (oggi ergastolano) il 16 maggio 2008 in località Baia Verde, nel tenimento di Castel Volturno in provincia di Caserta. Sulle tracce dell’esponente del clan dei casalesi Cirillo dal 20 novembre dopo la condanna definitiva a 30 anni di reclusione, c’erano carabinieri, polizia e Dda di Napoli. La caccia a Francesco Cirillo a distanza di 68 giorni oggi è finita, l’esponente del clan dei Casalesi è stato stanato dalle forze dell’ordine ed arrestato vicino Arzano nel napoletano. Dopo il barbaro omicidio di Baia Verde del 16 maggio 2008, la magistratura ha accertato che la sentenza di morte per Domenico Noviello, venne resa esecutiva da parte del clan made in Casal di Principe perche alcuni anni prima, insieme al figlio Massimiliano (sotto protezione) avevano avuto il coraggio di denunciare e fatto arrestare per estorsione proprio Cirillo insieme ad altri esattori del clan. Le reazioni La notizia dell’arresto odierno dello stesso Cirillo, alias “Coscia fina” in pochi minuti rimbalza da un capo all’altro dell’argoaversano forse perchè, la latitanza scattata all’istante della condanna, era finita per segnare una ulteriore profonda ferita oltre che nei familiari di Noviello anche in quella parte di popolazione che in queste terre, senza ricercare attimi di notorietà da sempre ha detto fermamente “no alla camorra”. L’arresto di “Coscia fina” suona per queste terre come un segnale importante di liberazione per la gente che da sempre non ha mai perso la speranza e fiducia nella Giustizia e nei suoi uomini che a distanza di 68 giorni sono riusciti a mettere fine alla latitanza di un pericoloso stragista e ridonare forza, dignità e coraggio a tutti “donne e uomini” che da sempre si battono contro ogni forma di criminalità organizzata.