ROMA – Tensione alle stelle in aula parlamentare nelle frenetiche ore della crisi di Governo, dove si lavora di fioretto o di macete, dipende, in cerca di nuovi equilibri.
Riportiamo il discorso pronunciato in aula da Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella ispiratore del gruppo dei “costruttori”.
“Mai nella vita, avrei immaginato di fare oggi l’elogio del Sen. Salvini e del suo, glielo riconosco, CORAGGIO DELLA RESPONSABILITÀ.
Gli do atto, che, dopo un mese dalle elezioni, riuscì, con sprezzante senso del pericolo mediatico, a rompere il PATTO DI SOLIDARIETÀ POLITICA, con Forza Italia e con Fratelli d’Italia, e fece da COSTRUTTORE; per la inedita alleanza con gli odiati 5 stelle.
Si disse, da sinistra, che l’operazione era trasformista, e lui somigliasse molto a Mastella, che tanto aveva criticato.
Poi la legislatura andò avanti in modo stentato, nonostante numeri elevati di sostegno
parlamentare.
Le liti ideologiche e la incomunicabilità crescente portarono alla divisione ed alla rottura politica.
Anche allora, e non c’era il dramma umano ed esistenziale del COVID, il Paese rumoreggiava, e la collera montava contro le istituzioni.
Ecco, con un colpo di genio, salire sul palcoscenico un protagonista indiscusso, Matteo Renzi.
Eletto col PD, lascia il partito, ne fonda uno suo e realizza un capolavoro politico.
Con il CORAGGIO DELLA RESPONSABILITÀ, mette assieme Guelfi e Ghibellini, dimentica le cattiverie lessicali e le denunce giudiziarie da parte dei 5 Stelle e, miracolo, fa un Governo con loro.
I boatos da destra gridano allo scandalo: imita Mastella, dicono alcuni ben noti media, ed alcune vergini della moralità politica ferita.
Quanto all’On. Meloni, che, ieri, con fare plateale, alla Camera, ha parlato, con disprezzo, di una linea aera della famiglia Mastella, voglio ricordare a lei, (che con ipocrisia se ne è dimenticata), a questa Aula, oltre che agli italiani, che l’On. Meloni, utilizzò il confortevole aereo di Scilipoti per conservare il suo posticino di Ministro nel Governo Berlusconi, che resse, dopo il duello con Fini, solo grazie all’apporto di Scilipoti… incredibile dimenticanza per una donna senza macchia, che fa della moralità un suo ipocrita cavallo di battaglia.
Per la storia, la Meloni, fece il Ministro, grazie a Scilipoti…
Perché non si dimise?
Perché non ebbe crisi di coscienza?
Perché non fece l’eroina dicendo No a voti che arrivavano dall’altra parte?
Perché non si è vergognata di volare con la linea aerea Scilipoti?
Anzi, come si stava sull’aereobus di Scilipoti?
Che doppiezza morale!
Ma ci faccia il piacere, per dirla alla Totò.
Una doppiezza ed un livore immorale…
Arriviamo ad oggi.
Il Paese è terribilmente segnato da una apocalisse sanitaria e sociale, i partiti che sostengono il Governo, non si salutano politicamente più, c’è in giro un senso di smarrimento…
Un gruppo di parlamentari con il CORAGGIO DELLA RESPONSABILITÀ, lo stesso mostrato da Salvini e da Renzi in altri momenti, fa scelte, non di avallo alla formula di Governo, ma di amore per il Paese.
C’è una sostanziale differenza, però.
Salvini diventa, da responsabile, il COMANDANTE con i gradi di Vice Premier,
Renzi tenta di calcificare la sua esperienza, nata da non molto, con una pattuglia di Ministri, questa, parlo per me, mia responsabilità, nulla chiede, nulla pretende. Allora perché?
Perché, chi come me è partita da ragazzina per l’estero come emigrante, con la sua famiglia, ha sempre avuto per l’Italia distante un affetto smisurato; la lontananza fa ragionare così:
Ora questo Paese richiede, da chi lo ama, non crisi di Governo, ma slanci generosi e governabilità, è stremato, sanguinante, spaesato.
La ruota quadrata non gira più, la forbice tra ricchi e poveri si allarga, c’è paura del futuro.
Il sistema avanza a fatica.
La classe media balbetta nella insicurezza, il bisogno è più marcato.
Mezzo milione di disoccupati in più.
Per queste ragioni, mi sento responsabile e darò il mio voto al Governo europeista del Presidente Conte”.