SANTA MARIA CAPUA VETERE – Le associazioni “Passione Civica”, “Futuro 2030”, “Svoltiamo”, “No STIR”, “Santa Maria Bene Comune”, “Movimento civico sammaritano” e l’associazione politico-culturale “Sud per l’Italia” prendono atto della dichiarazione formulata questa mattina sui social da Rete di Cittadinanza e Comunità, una federazione di 26 associazioni rappresentate da Vincenzo Tosti, attivista storico della Terra dei Fuochi, in merito alla polemica insorta tra le associazioni sammaritane e l’assessore Petrella sulle modalità di gestione dei rifiuti nel territorio di Santa Maria Capua Vetere. Rete di Cittadinanza e Comunità ha preso posizione nei seguenti termini: “Quando nei ruoli istituzionali delicati, ci sono soggetti incompetenti, il problema ricade sull’intera comunità. Incredibile ma vero: a S. Maria Capua Vetere l’assessore all’ambiente si schiera contro le società comunali in house e le definisce carrozzoni e poltronifici. Forse confonde le società pubbliche gestite da un Comune oggetto di controlli e trimestrali relazioni sull’andamento, nonché soggette a raggiungimento di obiettivi prestabiliti, con i consorzi già più volte sciolti per camorra, quelli sì che erano dei veri e propri carrozzoni politici. Qualcuno spieghi la differenza all’assessore di S. Maria C.V. tra privati in odore di camorra che prendono in proroga i servizi senza gare anche nel suo comune e società pubbliche soggette a controllo. A Caserta vige una chiara distorsione del mercato: tutti i comuni hanno appaltato i servizi ad aziende private, molte di esse sono state o sono ancora o saranno presto, oggetto di interdittiva antimafia. I servizi di spazzamento e quelli di raccolta differenziata non fanno altro che peggiorare, la raccolta differenziata spesso aumenta perché si imbroglia sulle pesate dell’umido, i rifiuti differenziati fanno talmente schifo per qualità, che vanno direttamente o indirettamente a riempire lo STIR che puzza e se non prende fuoco lui stesso, alimenta l’inceneritore di Acerra, che produce particolati fini tossici e nocivi. Non si ricicla niente, e la gente è stufa anche di sentirsi dire incivile. Nessuna qualità, nessun controllo pubblico e solo aumento delle TARI ha sortito la privatizzazione di tutti i servizi di igiene urbana in Terra di Lavoro. Cambi il prima possibile questa classe politica”.
Le associazioni ritengono che con la gestione in house dei rifiuti l’assessore Petrella devii l’attenzione dalla vera problematica che affligge la città: il progressivo degrado e la mancanza di decoro che, come abbiamo documentato diverse volte sia sui social che attraverso la stampa, si rinviene in diverse zone della città.