ANONIMI CONTRO ANONIMI…LETTERA APERTA A DIFESA DEGLI ADDETTI ALLA SANITÀ PENITENZIARIA

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Pubblichiamo integralmente una lettera aperta avente per titolo: “Per un’altra visione della Direzione della Tutela della salute in Carcere”

15 carcere e covid4 900x600 1 ANONIMI CONTRO ANONIMI…LETTERA APERTA A DIFESA DEGLI ADDETTI ALLA SANITÀ PENITENZIARIA“Da qualche tempo a questa parte, è in atto, un vero attacco al processo di cambiamento attivato all’interno della UOC Tutela della Salute in Carcere. Diverse lettere “anonime” e qualche articoluccio è stato prodotto da “eccellenti anonimi” che evidenzierebbero una cattiva gestione dell’organizzazione della UOC Tutela della Salute in Carcere. Bene! Dove stavano questi “eccellenti anonimi” quando nelle carceri la sanità era, di fatto, inesistente tanto che non sapevano neanche che esistesse un “protocollo informatico aziendale”? Dove stavano questi “eccellenti anonimi” quando le ore di straordinario del personale coincideva con lo stare seduti senza produrre nulla? Dove stavano quando non vi era alcun aggiornamento delle procedure e rispetto delle regolamentazioni nazionali e regionali? È vero, si chiede troppo a questi “eccellenti anonimi Ignoranti”. Nel senso più alto del termine: poveri Cristi che ignorano di ciò che ci occupiamo. Il Carcere di S. Maria C.V. affidato ad uno psicologo. Che scandalo!! Come se la capacità di dirigere una struttura sanitaria fosse prerogativa di una laurea specifica, al di là di quanto dettato dalla normativa in vigore circa la funzione dirigenziale sanitaria. È vero. Siamo nel profondo sud e dobbiamo avere pietà (pietas) dell’ignoranza degli “anonimi”. D’altro canto, quanti dirigenti medici che precedentemente hanno diretto il carcere di che trattasi vi sono stati? Che hanno prodotto? È vero… sono riusciti a ridurre lo straordinario e far produrre il personale sanitario. Verificate! Verificate! Fatevi una passeggiata presso il presidio di S. Maria C.V. e fatevi spiegare come era e come è. Vogliamo parlare del personale che liberamente riposava su letti aspettando lo scorrere del tempo per le “spettanze”? Degli operatori che sapevano usare i PC solo per visionare pubblicità o cose carine? Come mai non è stato scritto che i PC devono essere chiusi in una stanza blindata? O, perché i DPI devono essere conservati in stanza blindata? La risposta? Perché altrimenti tutto si sarebbe magicamente rotto e scomparso. Vogliamo parlare degli operatori che liberamente, per ore, sostavano nel parcheggio del carcere? Ovviamente il tempo doveva scorrere? Vogliamo parlare di qualche operatore che MAI è arrivata alle 8.00 del mattino e con la scusa del contratto decreto 33 del 2010 ritiene di poter fare ciò che vuole? I compagni di merenda” dei dirigenti citati nelle ultime missive “anonime” risultano i pochi che permettono il funzionamento e l’organizzazione dei servizi. Come mai questi “anonimi” non hanno chiamato in causa il ruolo e la funzione del coordinatore infermieristico arroccato nella sua “torre d’avorio” dell’ufficio di Aversa lontano da ogni sede operativa? Il dirigente della CR di Aversa e il coordinatore medico dell’istituto di Carinola, di fatto, sono gli unici che stanno cercando di mettere ordine laddove vi era solo anarchia. L’unica verità è che a qualche spaurito gruppo “anonimo” rode vedere che il cambiamento può esserci. Se ne facciano una ragione! L’invito per tutti: venite a verificare nei servizi avendo, però, in mente, ciò che vi era. Molto è da correggere e migliorare ma…per molto tempo tutto è stato fermo. Alle bisce, però, piace l’acqua ferma”.