REGGIA, LA RETE DELLE ‘PIAZZE DEL SAPERE’ PROPONE PATTO PUBBLICO-PRIVATO PER LA GESTIONE DEL SITO UNESCO

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reggia di caserta REGGIA, LA RETE DELLE ‘PIAZZE DEL SAPERE’ PROPONE PATTO PUBBLICO PRIVATO PER LA GESTIONE DEL SITO UNESCOCASERTA – L’associazione “Le Piazze del Sapere” scrive al Presidente CdA Luca Molinari e al Direttore della Reggia di Caserta dott.sa Tiziana Maffei per proporre un patto pubblico-privato per la gestione del sito Unesco. Nel testo si legge che “in questa fase difficile per tutti/e, si ripropone un vecchio quesito: quale rapporto si può stabilire tra la Reggia Vanvitelliana -uno dei più grandi “attrattori turistici” del nostro paese- ed il contesto territoriale in cui si colloca come bene comune. E’ una questione aperta che si trascina da tempo, mai risolta, senza risposte adeguate – per la verità anche per responsabilità delle istituzioni locali e degli attori sociali della nostra comunità.

Nel rinnovare gli auguri di buon anno e di buon lavoro, come rete delle Piazze del Sapere/Aislo Campania, auspichiamo di poter instaurare con voi un proficuo confronto per valutare le opportunità e le possibili forme di collaborazione con le istituzioni locali, ma soprattutto con il FTS Casertano del terzo settore e del volontariato che tra l’altro hanno già avviato buone pratiche di cooperazione con il progetto TCI Aperti per voi per il Teatrino di/Corte.
Nei mesi scorsi è stata resa pubblica sul Corriere della Sera una interessante proposta avanzata dal presidente e direttore di un altro prestigioso monumento, Il Museo Egizio di Torino: dare vita ad un patto pubblico-privato per far vivere e rendere fruibile i beni culturali del nostro territorio, grazie anche alla partecipazione dei cittadini.

Come già abbiamo fatto con il Museo Campano, avanziamo anche a Lei e al MIBACT la proposta di convocare un incontro – appena sarà possibile con la ripresa dall’emergenza sanitaria – per valutare insieme contenuti e modalità di un tale patto pubblico-privato anche per la gestione della Reggia Vanvitelliana.

A nostro avviso in questo modo finalmente i meravigliosi spazi del monumento borbonico si potranno aprire alla città ed al territorio (come avveniva tempo fa con i Giardini della Flora); nello stesso tempo le risorse e le competenze delle associazioni possono diventare concrete possibilità per affiancare e supportare il lavoro degli operatori – ben sapendo che oggi uno dei vincoli più assillanti è diventato quello degli addetti, che si vanno riducendo per la carenza di fondi pubblici e ministeriali). Naturalmente nel pieno rispetto dei ruoli istituzionali e dei compiti di ognuno.

A fronte di questo spirito di collaborazione speriamo che questa volta da parte della Presidenza CdA e della Direzione Reggia ci possa essere almeno una risposta con l’umiltà e lo spirito di ascolto che deve contraddistinguere chi gestisce beni comuni”.