NAPOLI – “In tutte le Asl della Campania, il Dipartimento di prevenzione ha chiesto ai dipendenti dei laboratori di analisi cliniche privati specializzati – quelli, per capirci, in cui si stanno eseguendo test e tamponi anti Covid – e dei centri poliambulatoriali privati, se volevano sottoporsi alla vaccinazione contro il virus. Tutte le Aziende sanitarie della regione lo hanno chiesto. Tutte tranne l’Asl Napoli 3. Perché?”. È la domanda che si è posta Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, associazione di categoria dei centri poliambulatoriali e dei laboratori di analisi cliniche privati accreditati con il SSN, tra le più rappresentative (con le sue oltre 2mila strutture associate) a livello nazionale. Evidentemente, sbotta Lamberti, “i vertici di quell’azienda sanitaria, a differenza di quanto accaduto nel resto della regione, non hanno ritenuto di avere a cuore quanti pure, in questi mesi difficili, si sono prodigati e ancora si stanno prodigando nei laboratori e nei centri radiologici e cardiologici privati del territorio, nella delicata opera di monitoraggio dei contagi. Parliamo di medici, biologi, infermieri, ma anche di quanti, in generale, operano, ogni giorno, all’interno di quelle stesse strutture, a stretto contatto con i pazienti e dunque con il rischio più elevato di poter contrarre l’infezione”. “Per quale motivo – si chiede ancora il presidente di Federlab – questa opportunità è stata loro negata? Non si tratta sempre, nel caso di quei lavoratori, di professionisti sanitari? Oppure dobbiamo pensare che, per assurdo, anche con il Covid si gioca a.…figli e figliastri?”. “Ci auguriamo – conclude Lamberti – che si sia trattata solo di una banale dimenticanza di quella Asl alla quale si porrà rapidamente rimedio. In caso contrario ci troveremmo di fronte ad una palese quanto tremenda ingiustizia che merita di essere perseguita nelle aule di un tribunale”.