SANITÀ LOCALE ALLA DERIVA, DI CICCO SCRIVE ALLE IENE

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di cicco pecoraro SANITÀ LOCALE ALLA DERIVA, DI CICCO SCRIVE ALLE IENE(f.n.) – L’amarcord delle Iene, andato in onda ieri sera su Italia 1 e dedicato, in parte, a saggi significativi sull’efficienza sanitaria casertana e partenopea, ha chiuso in bellezza un annus horribilis, riproponendo realtà inconfutabili, che tessono e cuciono,  disfano e ricompongono, le nostre abissali vergogne, in materia di sanità, correttezza e trasparenza amministrativa, attraverso immagini umilianti di dirigenti abusivi in fuga, balbettii pseudo dirigenziali di raro pregio, patetici tentativi di darsi un tono autorevole, da parte di politici dalla fantasia allo stato brado e l’immancabile sudiciume che decora al punto giusto strutture e ambulatori medici. A rappresentare  invece la sintesi infelice, di un sistema perverso nei suoi effetti peggiori e nelle sue malefiche rappresentazioni, che si traducono nella stesura del protocollo per il “destino organizzato a tavolino per i dissidenti”, le Iene hanno riproposto la storia tormentata del medico specialista ortopedico, Nazario Di Cicco, alla gogna dell’Asl di Caserta da oltre 18 anni, per aver osato sperare e credere fosse possibile, una sanità migliore di quella praticata nel Presidio Ospedaliero normanno, in cui era inciampato. Al Moscati di Aversa mancavano gli strumenti fondamentali per operare, le norme di igiene e sicurezza erano praticamente inesistenti e molti decessi avrebbero potuto essere evitati…ma Di Cicco non si limitò a prendere atto dello scuorno evidente, ed ebbe la felice idea di dichiararlo apertamente, come si fa nei pochi Paesi liberi, dimenticando che l’Italia non era tra questi e il nostro territorio viveva ancora virtualmente imprigionato, nelle catene di un clientelismo che si articolava e si perpetuava, soprattutto nel silenzio servile circostante. La storia di Nazario Di Cicco non è ancora finita e procede in una dimensione parallela a tante altre storie che nonostante i veti, le minacce, le pressioni, le denunce immotivate, le offerte ed i tentativi di persuasione, continueranno ad avanzare, talvolta con fatica, frenate forzatamente dai patetici tentativi di qualche irriducibile saltimbanco privo di titoli, che si agita e piroetta in precario equilibrio sull’illegittimità dei favori, di cui immeritatamente continua a godere. La salita è sempre faticosa e sdrucciolevole ma per quante volte perderemo l’appiglio e scivoleremo, altrettante volte ricominceremo a salire con maggiore determinazione. In concomitanza con la trasmissione delle Iene, il dottor Nazario De Cicco ha scritto una lettera al giornalista conduttore Gaetano Pecoraro di cui pubblichiamo il testo integrale.

     Caro Gaetano ti scrivo, così mi distraggo un po’.

Nel servizio del 28.10.2018, il dott. Mario De Biasio, il vecchio direttore generale dell’ASL, s’impegnò (“certo”) con te a recuperare il danno economico quantizzato dai Magistrati e causato all’ASL per la “Mobbing Syndrom” diagnosticatami nel 2001, dal collegio medico della stessa ASL.

Ciononostante, mi sono accorto che Mario De Biasio ha tradito l’impegno pubblicamente assunto e, quando per età è dovuto andare via, è stato spostato all’ARPA Campania; in tal modo, pare, potrà prendere una pensione più ricca tutto l’anno.

Nel 2019, la festa si è ripetuta: su ordine di altri Magistrati, l’ASL mi ha dovuto pagare i danni economici per il licenziamento “ritorsivo” da me subito. Così, ho chiesto all’attuale direttore generale d’impegnarsi affinché i soldi non fossero pagati dai soliti (malati, invalidi, chi paga le tasse) ma dal responsabile del licenziamento “ritorsivo” (nome, cognome e firma sono in calce alla delibera di licenziamento). Non avendo avuto alcuna risposta, l’ho chiesto tramite il TAR e, chi agisce in nome e per conto dell’ASL, il 23.11.2020, ha risposto che il mobbing perpetrato in danno mio e dell’ASL: ha fatto incassare al Dr. Di Cicco qualcosa come 1 milione di euro.”. Poi, Il 23.12.2020 sono stato sottoposto a procedimento disciplinare.

Ora aspetto le sentenze del TAR, del Giudice del Lavoro e la decisone della Procura su un esposto.

Per la “Mobbing Syndrom” posso dirti. Dopo 12 anni, ad aprile, mi hanno fatto visitare e ora sono “IDONEO”, ma non posso sapere di più. Nemmeno so dirti se sono ancora affetto dalla “Mobbing Syndrom” oppure sono guarito o vaccinato. Infatti, nonostante ne abbia fatto formale richiesta, non ho avuto copia della mia cartella clinica e non so se mi è stata trovata qualche malattia. Devo aspettare la sentenza del TAR e l’esposto in Procura.

Comunque, in questo momento sono contento perché:

♦Su ordine di altri Magistrati, a novembre 2020, mi hanno pagato anche gli stipendi di quando non mi hanno fatto lavorare nel 2007/2008. Certamente, ho imparato e non dirò di andare a vedere chi ha firmato quella determina, per cercare di recuperare il danno economico causato ad ASL, malati, invalidi, chi paga le tasse: l’anno che verrà, ci saranno i soldi dell’Europa.

♦Sto sempre alla stessa parte in cui mi hai trovato nel 2018: è questa la novità.

p.s.: Ringrazio chi si è fidato e mi ha prestato soldi e chi mi ha aiutato ad avere un prestito in banca.

 Nazario

Aversa 28 dicembre 2020