URANIO, L’OSSERVATORIO MILITARE SEGNALA “BAGHDAD: RIBELLIONE DI UN GENERALE”

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BAGHDAD RIBELLIONE DI UN GENERALE scaled URANIO, LOSSERVATORIO MILITARE SEGNALA BAGHDAD: RIBELLIONE DI UN GENERALERiceviamo e pubblichiamo una nota dell’Osservatorio Militare sulla sempre aperta questione grave e dolorosa dell’uranio impoverito a cui sono stati sottoposti centinaia di militari italiani:
“Sembra un titolo di un film o di un giornale che da la notizia di un colpo di Stato sventato. Non è così, molto semplicemente è il titolo di un libro/diario di un Ufficiale che, nella sua funzione di addetto alla sicurezza sui luoghi di lavoro durante la missione in Iraq, racconta quanto è realmente accaduto e di quanto il racconto della realtà sia diverso da quanto raccontato dai vertici della difesa nella commissione parlamentare d’inchiesta sul caso uranio a presidenza Scanu. Un cazzotto nello stomaco per le Istituzioni certe di un “controllo” dell’informazione e degli uomini. Ma gli uomini si sa, possono essere controllabili gerarchicamente ma il loro orgoglio, la loro onestà intellettuale non può essere sottomessa a nessuno, specie se militare, specie se Comandante per il quale la salvaguardia del personale dipendente viene prima della propria vita. E’ un libro che deve far discutere e deve aprire tra Politica e Vertici della Difesa un dialogo finalmente franco e sincero nell’interesse di un mondo con le stellette di cui ci ricordiamo solo nel momento del bisogno. Farà discutere questo libro perchè informa, perchè parla di quella verità che non si può dire, perchè non ha nessun fine di lucro, perchè acquistando questo libro scritto da un Comandante si potrà riconoscere alle vittime ciò che lo Stato gli nega e solo il ricorso alla giustizia riesce a tamponare. Storie vere, storie di uomini e donne che vogliono cambiare la storia, cancellare un passato di bugie di Stato e carrierismo costruito su cadaveri ignari. Il libro si potrà acquistare direttamente da casa collegandosi al sito:
I proventi derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti all’Associazione Vittime dell’uranio impoverito (A.N.V.U.I.)”