(f.n.) – Il team Covid di Aversa si è dotato di una struttura idonea alla vestizione e alla svestizione dei lavoratori, che ne potranno usufruire prima di entrare al monoblocco B. Si tratta di un container prefabbricato, installato nell’area parcheggio adiacente ai locali del Team Covid, di Via Santa Lucia, interamente dedicato a rendere il feudo di Vincenzo Grella, efficiente e un po’ meno “casereccio”…Peccato che il genio e l’inventiva siano emersi a distanza di quasi un anno, dall’inizio dell’emergenza…e a nessuno sia punta vaghezza fino ad oggi, di avvertirne la necessità, ma nessuno emetterà un fiato, così come nessuno lo ha emesso in tutti questi mesi, in cui il problema della vestizione e svestizione, è stato davvero l’ultimo della serie, a fronte ad esempio, della maniera indecorosa in cui, sono stati effettuati i tamponi…a proposito di assembramento. Ma, cela va sans dire, avrebbe potuto succedere anche di peggio e non avremmo registrato alcuna reazione ugualmente…alcune cose è bene che passino inosservate…Infatti siamo più che certi che a nessuno verrà in mente, ad esempio, di andare a verificare per quale arcano motivo, durante i fine settimana, mentre nel resto del Paese calava il numero dei tamponi, in alcune aree, una a caso: Grazzanise, salivano…Qualcuno dirà che siamo i soliti maligni e non siamo in grado di riconoscere la solerzia ed il grande senso di responsabilità altrui… È vero!, forse abbiamo frainteso tanta dedizione al dovere, forse siamo stati fuorviati da altre dimostrazioni, contrarie alla dedizione e al senso del dovere… perché, come abbiamo già “raccontato” i Vincenzo Grella del globo, sono esseri privilegiati comunque ed in tutti i sensi, a cominciare dall’immunità di cui godono, persino quando il loro comportamento professionale ed umano, è discutibile, sotto ogni punto di vista. Facciamo, come al solito, riferimento e lo faremo a costo di apparire petulanti, ogni qualvolta ne avremo la possibilità e l’occasione, alla noncuranza mostrata dal capo Team Covid, nei confronti di chi, ha atteso inutilmente e disperatamente, una sua telefonata per tre giorni (caso Caterino). In questa Asl, con la benedizione automatica e silenziosa di un direttore generale, che divide i buoni dai cattivi, secondo il criterio “fai da te secondo le occasioni”, si premiano e si ostacolano professionalità e carriere, senza crearsi il minimo dubbio, che ricordi ed evochi l’esistenza in vita, del pudore. Le cariche ed il potere si tramandano assieme ai protettori e agli sponsor, che possono variare nel tempo, ma giusto una ‘ntecchia, onde evitare che, nel rimuovere troppe particelle del sistema, si cominci ad avvertire l’odore nauseabondo, delle cose che non quadrano. Non stupisce che da questa torbida dimensione, ad intervalli quasi regolari, qualcuno decida di sbattere la porta e andarsene, costretto, appunto da quell’odore nauseabondo, a fermarsi dinanzi ad un bivio che impone una scelta: o ti cali le braghe ed entri a pieno titolo a far parte della servitù, oppure la tua carriera ed i tuoi sogni di gloria, finiscono qui e se decidi di restare e non servire, devi accontentarti degli ultimi posti e pararti il posteriore, perché ci sarà sempre qualcuno che, in nome e per conto, attende nell’ombra, il momento in cui ti distrai, per punirti di aver scelto di essere qualcosa di diverso da un servo. Del resto, rassegniamoci, l’Asl di Caserta è una landa sconfinata, gestita da tre o quattro personaggi, i quali, ricordiamo ancora una volta, godono addirittura, di privilegi ereditari di tipo medievale, ai quali manca soltanto lo ius primae noctis. I Grella, sono un tipico esempio di potere ereditario e sarebbe carino che qualcuno provasse a dire, tentando di dimostrarlo, che non è vero e che noi siamo brutti, sporchi e cattivi…potrebbero dimostrare ad esempio che non è vero che di padre in figlio si tramandano il regno dei “sumaini” ed allargano il loro potere incontrastato alla Uoc delle Cure Primarie, gestita prima da un ex fedelissimo che dopo un periodo di gloria condivisa con un’altra privilegiata, all’Asl Na3, è stato accantonato per favorire il decollo di un altro fedelissimo, che dopo avere portato la borsa al primo, allenandosi a fare la riverenza nella maniera giusta, oggi troneggia nella direzione della Uoc Cure Primarie…Ed anche per i nobili derivati del potere, i controlli non contano e non si allertano…quindi, non interesserà a nessuno, tantomeno al caro Dg Russo, andare a verificare se i titoli del ff Francesco Frascaria a suo tempo insufficienti a ricoprire il ruolo in quanto chirurgo, siano nel frattempo maturati…Ricordiamo che il bravo De Biasio e l’ancor più bravo Correra, nel candore di una delibera secretata, ebbero a tutelarlo con un cambio di mansione, evitandogli da un lato di andare al Ps e consentendogli dall’altro, di cominciare a tessere il titolo giusto…Di titolo in titolo passano gli anni e sfolgorano le carriere semiabusive e tutto rimane inalterato, come il tintinnio degli anelli al naso del popolo che, attenzione…potrebbe trattarsi di una registrazione. Hasta la vista companeros!