OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 124

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(f.n.) – Aorn e legati testamentari in vita.  Le scelte “strategiche” di Mario Nicola Vittorio Ferrante, attualmente manager del San Pio di Benevento, si perpetuano “maldestramente” attraverso il suo fedelissimo successore Gaetano Gubitosa  e mentre il Ferrante, nel corso del suo mandato casertano, si muoveva con una certa abilità, dovuta al lungo corso “veterodemocristiano” nelle stanze di quel potere dalle palpebre pesanti e giocava con quattro mazzi di carte, promettendo a destra e a manca, facendo nel frattempo guai inenarrabili, licenziando impunemente professionisti che gli avrebbero fatto mangiare la polvere in qualsiasi circostanza, il suo erede diretto, accoccolato sullo strapuntino ducale,  al terzo piano della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, si è fatto sgamare in quattro secondi e mezzo…Muovendosi in ordine sparso e inconcludente, ce la va sans dire, che, se non avesse potuto contare su qualche rappezzo, che pietosamente gli è stato offerto automaticamente  e naturalmente, dalle coscienze di quelli che, tra tutti coloro che vivono ed operano nell’Aorn,  al di là di tutto, avevano conservato la consapevolezza del ruolo e la responsabilità che la gestione e l’immagine di un’Azienda come il Sant’Anna  e San Sebastiano richiedeva, purtroppo il nostro Ospedale,  tra  raccomandati a vita, bellill in camice longuette e mocassino Gucci con nappina, le orde agguerrite di o’rey che messe provvisoriamente a segnare il passo, sono assettate di sangue e gli inguacchi sindacali, con il fischio che avrebbe affrontato l’emergenza Coronavirus, senza essere costretto a chiudere i battenti il secondo giorno!…Detto questo, ringraziati tutti coloro che si distinguono per umanità prima e competenza poi…veniamo al dunque che sa di rancido assai. L’ultima trovata, quella del concorso per assegnare la fascia contributiva ai lavoratori del comparto, è la prova più immonda e vergognosa di un modo di gestire l’Azienda e chi vi lavora, che si possa immaginare, anche sbrigliando la fantasia…Qualcuno pensando di essere intelligente, geniale o addirittura intellettualmente sofisticato, ha calpestato in maniera inqualificabile ed imperdonabile l’essenza  ed il significato stesso del diritto individuale in quanto tale, quel diritto che era tale fino al giorno prima, il diritto di attendere qualcosa che spetta appunto di diritto,  flagellando la dignità, le aspettative e distruggendo l’ultima particella di speranza oggettiva che, chiunque in quell’azienda avrebbe potuto ancora riporre, nella presunta buona fede di chi la governa. A rendere il quadro generale, simile alla rappresentazione  coreografica del massacro dell’intelligenza e della logica, giunge una voce allarmante che se dovesse rispondere al vero, sarebbe opportuno organizzare un sit in di protesta che parte da Via Tescione e termina alla fine di Via Amalfi. Sembrerebbe e non se ne comprendono le motivazioni reali, ma possiamo immaginarle, che il genio di Gubitosa abbia partorito l’idea di chiudere Covid Medicina 2…Sappiamo che per affrontare l’emergenza sono stati accorpati alcuni reparti, creando aree dedicate, per rendere razionale ed efficiente l’assistenza e la cura dei pazienti Covid. Sono stati infatti organizzati a suo tempo due reparti, Covi Medicina 1 e Covid Medicina 2, diretti da due primari…Ora,  si dice che Gubitosa, fulminato sulla via di Damasco da una luce divinatoria personalissima, che gli ha confidato, che gli verranno calate sul balcone di casa, direttamente dalla nuvola di san Gennaro, quintali di dosi di vaccino per rifornire tutta la Campania, abbia dichiarato in Ospedale, che è il caso di chiudere Covid Medicina 2 e restituire spazio e posti letto alla Medicina “classica” …Ora, dal momento che non risulta che l’emergenza sia terminata, che il reparto si sia svuotato o che vi sia motivo di ritenere che si tratti di una decisione illuminata, la domanda sorge spontanea e si fa strada nel bosco dei dubbi, che assillano sempre i brutti, sporchi e cattivi. Per caso qualcuno si è lamentato che al Pronto Soccorso mugugnano per il numero di pazienti e rivendicano spazi e posti letto?, e se così fosse si chiuderebbe un reparto Covid alla vigilia della terza probabile ondata, per consentire a qualcuno di riprendere il controllo della situazione e cioè dei posti letto?, perché, nel caso, di questo si tratterebbe e non di altro e sarebbe il caso di approfondire…o no? Hasta el Domingo!

1 commento

  1. Il problema vero di quest’ospedale è che da lustri ormai non arriva un manager serio. Politica e affari camorristici insieme a cittadini disinteressati al loro ospedale hanno fatto di questo, terra solo da sfruttare e mai un un’investimento per il futuro. Lei che può chieda un po ai casertani doc cosa ne pensano e cosa hanno mai fatto per l’ospedale cittadino. Sarebbe interessante saperlo a partire dal sindaco continuando con i sigg dell’ordine dei medici, avvocati e tutti gli altri professionisti della città. Esaudisca questa mia richiesta se può, sono veramente curiosa di conoscere il loro pensiero. Facile stare a guardare chi ti rovista in casa facendoti danni senza muovere un dito ed aspettare che gli altri combattano per proteggere i tuoi diritti. Grazie dottoressa e mi scusi. Sono casertana di adozione ma tanto lassismo e vittimismo non lo avevo mai visto. In questo ospedale ci sono eccellenza e umanità, i pazienti vengono dalle altre province e si complimentano per il servizio ricevuto ma la guerra la si combatte da soli. I cittadini non hanno fatto granché nemmeno al momento delle donazioni tanto più che hanno ricevuto una lezione di vita: i pochi soldi raccolti sono stati usati per i gazebo a protezione degli utenti. Negli altri ospedali sono stati raccolti centinaia di euro ed usati per lo più per gli operatori. Svegliatevi casertani che se l’ospedale chiude o va male siete nei casini

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