CASERTA: CRONACA DI UNA RIUNIONE DA “CIRCOLO BOCCIOFILO”

0

   –          di Nicolò Antonio Cuscunà           –                   

Ci dispiace, non avremmo voluto informare del Consiglio comunale di Caserta con la cronaca di un decadente organismo in “disfacimento”. Purtroppo quanto era d’aspettarsi puntualmente s’è verificato. In seconda convocazione ed in smart working inizia l’operetta condotta da uno sceneggiatore ancora non consapevole del delicato ruolo cui dovrebbe adempiere. Carenze tecniche dei collegamenti, consiglieri in atteggiamenti peggiori di quelli assunti nelle sedute in presenza, fortunatamente non tutti impegnati in mansioni casalinghe, d’ufficio, di baby sitter, alla guida dell’auto, o a consumare la mattutina colazione tra una telefonata e una chiacchiera con la consorte. Quadretti indecorosi di un Consiglio purtroppo reso impresentabile. Nella parte mattutina svolti 4 punti, il più interessante: la “provocazione del consigliere Roberto Desiderio con la richiesta di sospensione piano SIAD – liberalizzazione del commercio Grande distribuzione-. Documento di sindacato ispettivo a più riprese presentato e mai portato in discussione dalla maggioranza mariniana. Problematica d’estrema importanza visto i “danni causati” al commercio di prossimità della città. Infatti, la liberalizzazione dei grandi SUPERMERCATI ha di fatto assestato un colpo mortale al piccolo commercio. Le responsabilità dell’amministrazione comunale risalgono alla gestione Commissariale precedente alla giunta Marino, responsabilità proseguite con la non adozione del nuovo strumento di pianificazione urbanistico della città – PUC– (Carlo Marino lo tiene ben conservato nel palazzo di città). Giustificazioni addotte, sul filo di lana caprino, dall’assessore al ramo Casale: “… ” per grande distribuzione s’intendono le strutture con sviluppo-vendita al di sopra di 2.500 mq di superficie espositive.  Di queste, nell’area in questione, ce n’è una sola, le altre non superano 1.500 mq e nel rispetto anche delle aree verdi e ludiche – play ground-.”. …Fatta la legge, gabbato l’infante. Non è zuppa ma solo pane bagnato …Comunque il commercio al dettaglio è andato a puttane, con o senza le analisi dell’assessore al ramo. Prosegue la sfilacciata riunione con consiglieri in linea, scollegati, assenti o giunti in ritardo. La nota più dolente: ” la conduzione dell’assise con metodi da circolo bocciofilo. Se la forma è anche sostanza, il Consiglio Comunale di Caserta non ha contenuti formali regolamentari, di galateo e politici.

emilianna credentino CASERTA: CRONACA DI UNA RIUNIONE DA CIRCOLO BOCCIOFILOLa noia e l’abbandono proseguono fino all’ingresso, a gambe unite, del “podestà” Marino richiedente la solita inversione all’O.d.G. “Spazi pubblici, orti tematici, riqualificazione dei tracciati vari – ambito urbano santa Barbara… dichiarazione di pubblica utilità”.  Argomento fumo negli occhi per campagna elettorale. Come preventivato l’arrogante maggioranza impedisce la trattazione di argomenti su cui non facilmente potrebbe rispondere. Tale è quello spinosissimo dell’ASILO NIDO COMUNALE, atti ispettivi più volte presentati dalla consigliera Emilianna Credentino. Rammentiamo: Unica struttura pubblica – accoglie bimbi da 0 a 3 anni- sito in viale V. Cappiello – Ristrutturato con spesa di oltre 400.000 euro; assunte 23 maestre anziché 20 come previsto da bando, con ricorso ad Agenzia Interinale; non funzionante per pandemia; intenzione espressa dell’Amministrazione Marino di cederlo in gestione a privati (Determina dirigenziale). La cronaca a riguardo registra l’ennesimo atto di ostracismo di genere e politico rispetto all’operato di questa “battagliera rappresentante del popolo”. L’approvazione dell’inversione all’o.d.g., registrava le proteste delle minoranze con l’abbandono dell’aula, il tutto accompagnato da “arroganti e violenti atteggiamenti maschilisti, della maggioranza, rispetto alla consigliera Credentino. La quale testualmente dichiara: ” …cercano di salvare coscienza e operato pubblico esibendosi in fotografie con le panchine rosse, di fatto non hanno rispetto per le donne non allineate al loro volere…”. La conduzione personalistica, arrogante e fuori dalle più elementari regole della civile convivenza politica, prosegue con l’accantonamento dei punti all’o.d.g. dei consiglieri assenti e la discussione di quelli consenzienti ed inclini al “volere del capo”. Di male in peggio, recita di atti monotematici d’assoluto disprezzo verso la “democrazia rappresentativa di base”, conduzione partigiana del pubblico consenso su cui dovrebbe intervenire il Prefetto -rappresentante dello Stato e del governo- a verifica degli atti.

Avremmo voluto illustrare altre cronache e ce ne dispiace, ma questo passa il “convento di palazzo Castropignano” ancora occupato da Carlo Marino con i suoi armigeri.