OSPEDALE, L’ALTALENA DEI DIRITTI AL TEMPO DEL COVID

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%name OSPEDALE, LALTALENA DEI DIRITTI AL TEMPO DEL COVID(f.n.) – Un manifestino anonimo ma assai significativo, a conferma del disagio e delle differenze di trattamento nei confronti dei lavoratori impegnati a diverso titolo, all’interno della stessa azienda, conferma e condanna la scarsa predisposizione alla gestione razionale ed illuminata da parte delle direzioni cosiddette strategiche, che qualcuno invia ad intervalli più o meno regolari, a scrivere un pezzo di storia dell’Aorn di Caserta. Il manifestino racconta di” una cucina chiusa nonostante i lavori ultimati, che non è giusto far restare personale della mensa senza stipendio in attesa di cassa integrazione, facendo svolgere ad altro personale di altro cantiere le loro mansioni, che non è giusto avere come scusante di tutto ciò il Covid, solo perché non si riesce a monitorare il personale della cucina, con dei tamponi e dare loro kit sicurezza, tute, mascherine, guanti, che non è giusto sentirsi dire di mettersi in malattia per evitare il degenerarsi della situazione, quando vorremmo dove si può ovviamente, esercitare un nostro diritto, ovvero quello di lavorare. Il medico sta lavorando, l’infermiere sta lavorando, l’ausiliare sta lavorando…gli addetti mensa per adesso lavorano a turni alternandosi con la cassa integrazione e poi? che fine faranno?” Il manifestino è emblematico del disagio lavorativo che affrontano quotidianamente, i dipendenti delle ditte in appalto nell’Azienda Ospedaliera. Mentre i lavoratori interinali, sono, ad esempio, tutelati in maniera adeguata, i diritti dei lavoratori in appalto non sono tenuti in alcuna considerazione. Eppure ragionandoci su, sono tutti lavoratori in appalto, ciò che varia è il riconoscimento dei loro diritti…e allora diamo uno sguardo alle tre ditte dei servizi in appalto…Lavanderia: a distanza di mesi e nonostante le nostre “rivelazioni”,  le condizioni igieniche dei locali in cui viene ammassata la biancheria sporca e viene riposta quella pulita, restano precarie…e non finisce qui,  perché i dipendenti sono costretti a recarsi personalmente a ritirare  vestiario pulito, dal momento che non viene più consegnato nei reparti. Ditta di pulizie: la sede è sempre allocata in una specie di scantinato, al cui interno vi sono anche gli spogliatoi del personale, in condizioni pessime, con bagni in numero insufficiente, rispetto al numero dei dipendenti e soprattutto, assolutamente inidonei  per la vestizione e svestizione degli operatori, che in questo particolare momento risultano a forte rischio…E come abbiamo già segnalato tempo fa, pare che i lavoratori, siano costretti a portarsi a casa le divise sporche…Cucina con annessa mensa dei dipendenti: chiusa dall’inizio dell’anno in corso e che ormai volge alla termine…chiusa per consentire i lavori strutturali, personale in cassa integrazione e la riapertura prevista a breve…anche se circola la voce che il personale resterà in cassa integrazione e noi ci chiediamo per quale motivo, visto che l’Ospedale sta lavorando a ritmo sostenuto. Allora… vorremmo porre una domanda alla direzione, ai rup e ai dec, al provveditorato e ai vari direttori: per quale motivo questi operatori, che pur essendo dipendenti di ditte in appalto, lavorano in una struttura sanitaria, sono costretti a portare a casa le loro divise inquinate?, per quale motivo i diritti di questi lavoratori non sono tutelati?, per quale ragione, il personale di cucina è ancora in cassa integrazione?, chi controlla la salute di questi operatori in relazione al contagio da coronavirus?, chi controlla il loro effettivo orario di lavoro rispetto a quello previsto dai vari capitolati di appalto?, e …a proposito  di pulizie…corre una strana voce…pare che negli elenchi della ditta figurino nomi  di persone che in Ospedale non hanno mai messo piede…verificare per fugare i dubbi, no eh? E non finisce qui…perché tra le voci che si rincorrono, vi è anche quella che sussurra come il personale delle ditte in appalto, costretto a casa perché contagiato dal Covid non venga sostituito…e quell’altra che aggiunge: chi si occupa del ritiro biancheria sporca al reparto di Medicina, al padiglione F e alla cardiologia utilizza l’ascensore del pulito, in assenza di percorso dedicato…Hasta la vista!