(p.f.) – Ogni giorno entra nella nostra vita, quasi con prepotenza e da protagonista assoluto, il mondo della sanità: la pandemia che imperversa ci immerge quotidianamente nei numeri e troppo spesso il loro riferimento è del tutto negativo.
Al centro di questo strano universo, in cui ognuno di noi, si è trovato suo malgrado, si colloca il ruolo di coloro che involontariamente, ne diventano protagonisti e che spesso si trovano a combattere nel cuore della tempesta.
In questo momento storico, assai difficile per tutti, per fortuna, resiste disperatamente qualcosa di buono, qualcosa che si traduce nella speranza che non sia sempre tutto negativo, qualcosa che ridona vigore e significato alla frase ‘andrà tutto bene’ che da mesi accompagna le nostre vite. Questa volta la protagonista è Teresa Chirico che ha dovuto fronteggiare la tremenda diagnosi di un tumore maligno, ma grazie all’intervento del dottor Cobellis e della sua equipe, è riuscita a vincere il male. Teresa Chirico è una donna di 73 anni, che si è trovata, come tante altre persone, ad affrontare un male terribile che, a causa del Covid, sembra quasi essere passato in secondo piano. Ma purtroppo, nonostante il Covid, esiste un universo di dolore, in cui si muovono uomini e donne con le loro storie complesse, diverse eppure così simili, che, quasi nell’ombra devono affrontare ogni giorno una battaglia che inesorabilmente li tiene impegnati, senza riposo. Qualcuno cede lungo il cammino e si ferma, qualcuno prosegue faticosamente, qualcuno riesce ad arrivare in fondo al dolore e vedere la luce al di là della nebbia…qualcuno come Teresa Chirico vince la sua personale battaglia con il nemico più feroce. Teresa è guarita e oggi ha voluto ringraziare pubblicamente il professore Luigi Cobellis che, come dice lei, le ha letteralmente ridato la vita. “Mi hanno accolto in modo eccezionale e amorevole – racconta Teresa – fin dal primo colloquio, dalla preparazione fino alle mie dimissioni, il dottore e la sua equipe tra cui la dottoressa Rosa Colella, sono stati encomiabili, sono stata messa a mio agio, facendo si che parte della tensione e della preoccupazione per l’operazione che dovevo subire, si placasse”.
Ci sono tante medici che lavorano e fanno il proprio dovere e che riescono a mantenere viva la fiamma della speranza e che ogni giorno regalano la vita a molti che ormai non riuscivano ad intravedere il futuro.
Teresa ha voluto ringraziare coloro che hanno spalancato per lei quella porta su un futuro che le sembrava ormai negato ed era addirittura doveroso accontentarla.