ASL DI CASERTA UNA VERGOGNA INFINITA! SI EMIGRA ANCHE PER IL COVID!

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ferdinando russo ASL DI CASERTA UNA VERGOGNA INFINITA! SI EMIGRA ANCHE PER IL COVID!Era l’8 marzo 2020, quando il Direttore Generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo, visto l’incalzare dell’epidemia da Covid 19, così scriveva:  “Cittadine e cittadini, non sarà sfuggita la gravità sanitaria dell’attuale epidemia da Covid-19. Sebbene, finora, la maggiore incidenza di mortalità abbia riguardato fasce di popolazione in condizioni di salute, almeno parzialmente, già compromesse, nessuno può ritenersi immune dal contagio e, soprattutto, è dovere di ogni persona tutelare le fasce sociali più vulnerabili: anziani, immunodepressi, soggetti affetti da patologie respiratorie…… La situazione ci richiama ad attuare comportamenti virtuosi ispirati da un alto senso di civiltà e di solidarietà. È il momento di mettere in pratica il sentimento di appartenenza alla comunità e di proteggere, in quanto gruppo coeso, i nostri concittadini più deboli. L’ASL Caserta è sicura di poter contare sul profondo senso civico e di appartenenza comunitaria della propria cittadinanza”. Tutelare le fasce più vulnerabili…. Contare sul profondo senso civico della propria cittadinanza…. Appunto! E, riteniamo che solo quest’ultimo (senso civico) sta “tutelando” la sopportazione, l’esasperazione rispetto ad un fallimento totale di chi è preposto e lautamente pagato a vigilare sulla salute pubblica! Proviamo a fare un passo indietro per comprendere fino a che punto si è toccato il fondo. E lo facciamo ricordando quanto è stato registrato dal GIMBE (07.09.2020). “Il credito del Nord si trasforma in un debito per il Centro-Sud, costretto a pagare le prestazioni sanitarie dei pazienti che decidono di spostarsi fuori regione per ottenere le cure. Il fiume di denaro scorre prevalentemente da Sud a Nord: 97% del saldo attivo confluisce nelle casse di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana. L’84% di quello passivo grava su Campania, Calabria, Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo. A dimostrarlo è l’indice di fuga – l’ammontare del debito che viene generato da una regione nei confronti delle altre per il pagamento dei servizi – più alto in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, tutte con un debito superiore ai 300 milioni di euro. E se ciò non bastasse tocca ricordare ancora come solo grazie alla sola Asl di Caserta che ne sperpera 70 milioni l’anno, il Nord può dormire sonni tranquilli. E che profondo senso civico! Ma non è che anche questi rapporti fanno parte di uno sciacallaggio mediatico, Dr. Russo? Ora, anche i positivi da Covid 19 della Campania fuggono dalla zona rossa per farsi ricoverare nel Lazio! Sono 200 i pazienti che, in venti giorni, sono arrivati nel territorio laziale. Un numero così grande che ha spinto l’Asl di Latina a segnalare il caso all’Autorità Giudiziaria. Alla Questura di Latina c’è un elenco con i primi 27 nomi di cittadini di Caserta o Napoli che hanno attraversato il confine per andare a farsi curare in un ospedale del Sud Pontino (19.11.2020). “Un viaggio in auto con la bombola d’ossigeno piazzata sul sedile, con la speranza di arrivare in tempo all’ospedale; oppure un esborso di quattrini (finanche duemila euro) per farsi trasportare da un’ambulanza privata”. Tanto leggiamo dalle cronache che fanno sciacallaggio mediatico. “Al Pronto soccorso dell’ospedale di Formia in totale sono arrivati 116 pazienti dal 4 all’11 novembre; e lunedì scorso il 30% degli accessi al reparto d’emergenza riguardava pazienti fuori regione”. Sciacallaggio mediatico. “Grave a causa del Covid, fa 700 km in auto per la cura del plasma: il caso di un professionista giuglianese. Ora l’uomo si trova in rianimazione, in condizioni gravi per una grave forma di polmonite da Covid-19. È stato già sottoposto a due infusioni di plasma.” Sciacallaggio mediatico. “La provincia di Caserta è la più contagiata d’Italia. Il sindaco Pellegrino si indigna e dà degli incapaci a quelli dell’Asl: “Lo ‘stato di salute’ della sanità casertana: “Ha fallito nella gestione di tutte le fasi dell’emergenza: dalla lavorazione dei tamponi al tracciamento dei positivi – ha affermato Gino Pellegrino – Non c’è mai stata un’organizzazione in grado di monitorare l’evoluzione dell’epidemia, isolare i positivi e contenere i contagi. Ne ho avuto prova nella gestione quotidiana. Molte volte, allertato dai cittadini ammalati, sono stato io a dover comunicare all’Asl le positività. A loro sfuggiva sempre qualcosa…”. Sciacallaggio mediatico.grella ASL DI CASERTA UNA VERGOGNA INFINITA! SI EMIGRA ANCHE PER IL COVID!“…Non solo, c’è chi fa peggio e impiega le Unità nate con un compito specifico (Usca) in altri servizi. È il caso ad esempio della Campania, dove l’Associazione Medici Senza Carriere denuncia che “è stato fatto un pastrocchio” e “le Usca sono impiegate dalle AA.SS.LL. per dare informazioni a telefono, per fare i tamponi ai drive in e per misurare la temperatura alla stazione con il termo scanner. Niente visite domiciliari quindi. Con la beffa che se nelle case non ci vanno gli operatori dell’Usca non può andarci nessun altro, visto che, peraltro, questi vengono pagati ben 40 Euro l’ora”. Sciacallaggio mediatico. Quei cittadini con profondo senso civico, quindi, a questo punto si chiedono: “Ma che ci stanno a fare? Quale Sanità garantiscono?”. Ma se il meccanico non mi garantisce un lavoro fatto per la sicurezza dei freni del mio mezzo, lo pago? No! Profondo senso civico e Sciacallaggio mediatico.