ASL, SE DOVESSE ARRIVARE UN COMMISSARIO COME BORTOLETTI…

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colonnello maurizio bortoletti asl ASL, SE DOVESSE ARRIVARE UN COMMISSARIO COME BORTOLETTI…(f.n.) – Le voragini che l’allegra ed incontrollata gestione dell’Asl di Salerno, aveva provocato circa una decina di anni fa nei conti dell’Azienda, furono sanate da un colonnello dei Carabinieri che riassestò e rimise in marcia, con poche manovre essenziali, di una estrema e disarmante semplicità, la macchina sconquassata della sanità salernitana. Se a qualcuno pungesse vaghezza, di dare seguito concreto ai ridicoli proclami di efficienza ed onestà di intenti, con cui inonda ad intervalli regolari il popolo sovrano e, provvedesse a chiedere il commissariamento dell’Asl di Caserta e, per un caso fortuito, la scelta si rivelasse illuminata e cadesse, ad esempio, su Maurizio Bortoletti, siamo certi che nell’arco di mezza giornata il colonnello, riuscirebbe ad individuare il bandolo della matassa e a raddrizzare le carte del domino  al contrario. A Salerno iniziò ispezionando le scorte di materiale in magazzino e trovando che fossero davvero ingenti, annullò gli ordini in corso che le avrebbero decuplicate…e continuò semplicemente su questa strada a fare il conto della massaia, annunciando che due più due doveva fare quattro!…Qui, in casa Asl,  a nostro modesto parere, per attivare il meccanismo-chiave che inevitabilmente aprirebbe la porta alla risoluzione della maggior parte dei problemi, che affliggono e paralizzano il sistema sanitario locale, sarebbe sufficiente che un commissario come Bortoletti, si dilettasse a dare un’occhiata alla Pianta Organica e a controllare, ad esempio, quanti dei dipendenti occupano e ricoprono realmente il ruolo e l’incarico per il quale sono stati assunti… Siamo certi che rimarrebbe assai meravigliato e dopo di che, potremmo addirittura ipotizzare che rischierebbe addirittura di perdere la calma…ma troverebbe senz’altro la chiave di lettura della cosiddetta criticità territoriale, per la cui soluzione si continuano ad organizzare tanti progetti, tanti avvisi, tante stabilizzazioni…Dopo la sanatoria del 2005, furono assunti oltre 500 medici con il vincolo dell’emergenza e della medicina dei servizi…Ad occhio e croce, oggi dovrebbero essere circa 200 i medici cosiddetti  “imboscati”, alcuni dei quali, ad esempio, furono assunti, per prestare servizio sulle ambulanze del 118 ma, ammalatisi improvvisamente, dopo circa 9 o 10 mesi o poco più ed in maniera tanto seria dall’essere esonerati dal servizio di emergenza, furono sistemati al riparo dalle intemperie ed in seguito, furono curati così bene, da risultare assolutamente in grado di partecipare a progetti, iniziative e soprattutto, sobbarcarsi di faticosi straordinari per amor di patria e di sanità e cosucce del genere…Fortunatamente erano guariti,  ma nel frattempo la filosofia del “vott a scurdà”, aveva raggiunto lo zenith per cui …“scurdammoce o passat mò, stamm buon ccà”… Certo, non dobbiamo generalizzare ma, scremando il tutto dai casi autentici, ciò che resta nella “tiana” è visibilmente da “leggero scuorno”…All’analisi approfondita di un eventuale commissario, non potrebbe sfuggire inoltre il simpatico giochetto delle assunzioni per “assoluta necessità”, sul territorio di un certo numero di medici specialisti e poi, una volta realizzato il tutto, cosa scopri?,  che il figlio di un onnipotente, assunto per fare l’ospedaliero ha già ottenuto il distacco e se ne sta tranquillamente a dettare legge, in un ambulatorio del distretto…Persone che non hanno mai vinto un concorso, “papareano” nei posti chiave ed altre ingurgitano denaro & progetti come se non ci fosse un domani….ma quanta gente si trova nel posto in cui dovrebbe stare?…e se i medici dietro alla siepe che fanno cucù, sono circa 200, gli infermieri sparsi nel bosco sono molti di più…e per quale motivo, secondo voi,  un medico di esperienza, magari appena andato in pensione, un bravo infermiere o qualsiasi altro volenteroso, dovrebbe rispondere all’appello di De Luca e venire a prestare la sua opera, la sua esperienza e a rischiare in prima persona, in un reparto Covid o a disposizione del servizio territoriale, quando il sistema sanitario del nostro territorio, continua ad essere rinomato soprattutto, per il numero spropositato di raccomandati che tiene al caldo e per i fessi che manda in prima linea?, ma di cosa parliamo?, di cosa vogliamo parlare?, delle vagonate di denaro regalate illegittimamente, sotto forma di rimborsi illegittimi, relativi a corsi di aggiornamento fuori regione, ai quali il/la beneficiario/a, non avrebbe avuto alcun diritto ed ai quali, se non fosse stato incidentalmente un/a altro/a figlio/a di un altro potente, avrebbe potuto partecipare soltanto, pagandoli di tasca propria?…Ma, poiché il commissario non l’hanno ancora nominato e alla direzione strategica conviene continuare a far finta di niente, per non creare soverchi imbarazzi alle vecchie e alle nuove divinità della politica regionale ed offrire loro la possibilità di studiare, nuovi metodi di potere che nebulizzino definitivamente, ogni residua capacità del popolo, di riflettere,   non soltanto si fa finta di non vedere, che si emettono i mandati di pagamento per i figli di…ma si creano le condizioni per stabilizzarli, laddove siano precari…carucci! Hasta la verguenza!

2 Commenti

  1. Ottimo articolo, si è solo dimenticato delle posizioni organizzative, di quelle che praticamente si autorganizzano da soli nei vari uffici. Quelle che i sindacati hanno dato a mogli o a se stessi e che hanno ereditato dal nonno e nessuno gli dovrà mai togliere.

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