LE FAMOSE COLONNE D’ERCOLE

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(Un intervento di quello che è stato il mio leader)

 –        di Michele Falcone    –                    

“… cercai di mettermi nei panni e nell’animo di un giovane comunista che a Shanghai avvista un certo giorno il famoso cartellone della Coca Cola che mi è rimasto impresso in mente, certo quel giovane comunista, dissi, si sarà chiesto: “Ma valeva la pena di fare una così lunga marcia con tutto ciò che ha comportato di sacrifici per gli altri e per noi, anche per noi ma soprattutto per gli altri – decine di milioni di morti – per arrivare alla Coca Cola?

Potevamo arrivarci prima.

Caro Tatarella, ma valeva la pena aver fatto la marcia su Roma, il corporativismo, la socializzazione e la Repubblica Sociale Italiana per poi andare a completare il regime di destra sul versante di destra e fare la destra conservatrice?

Potevamo farlo prima!

E se noi quello che oggi si vuole fare lo avessimo fatto nel ’48, 49 nel ’50 saremmo stati ministri sin da allora senza esporci su tante trincee come abbiamo fatto noi e i nostri giovani in tutti questi anni.

Ma pensate se Almirante avesse fatto questa operazione: sarebbe diventato Presidente delle Repubblica ma lui ci diceva – a me disse, a noi disse, perché io sono stato avversario, leale, di Almirante in tante polemiche ma anche suo vice segretario per un lungo periodo e lo considero il più fervido e il più bello della mia vita – ci diceva sempre: “Ci sono le colonne d’Ercole che noi non possiamo superare”.

Perché anche allora c’era la tentazione dell’andare a fare la stampella del regime mentre Almirante ci parlava di corporativismo, di alternativa corporativa, di ALTERNATIVA AL SISTEMA per spronarci, per mandarci avanti, per tenerci in piedi.”

(Rauti – Congresso di Fiuggi)