«Accanto all’emergenza sanitaria ce n’è un’altra altrettanto pericolosa che si è abbattuta sul nostro paese: la crisi economica. Il lockdown, la riduzione della circolazione nazionale ed internazionale, hanno causato un calo della produzione in diversi settori dell’industria. Per l’intero mondo delle imprese il 2020 è stato un anno devastante che corre il rischio di chiudersi in maniera ancora peggiore se il governo non adotta delle misure che permettano alle imprese di ‘respirare’». È il consigliere regionale di Italia Viva Vincenzo Santangelo ad analizzare il momento dell’economia del nostro paese. «E’ per questa ragione che ho chiesto al mio partito di farsi carico di una battaglia parlamentare per sostenere gli imprenditori ed aiutarli in questo momento di particolare difficoltà – ha aggiunto Santangelo – ho consegnato all’onorevole Ettore Rosato una relazione tecnica nella quale sono contenute alcune proposte che permetterebbero agli imprenditori di affrontare questo momento di difficoltà con maggiore serenità e, allo stesso tempo, metterebbero nelle condizioni il governo comunque di incassare delle risorse».
Santangelo affronta il problema delle scadenze della “Rottamazione ter” e del “Saldo e stralcio”. «Tutti gli imprenditori che hanno aderito a questa forma di condono ora si trovano a dover fare i conti con la scadenza del 10 dicembre quando dovranno pagare le somme di tutte le rate che sono state congelate nei mesi del lockdown pena perdere le agevolazioni ottenute – ha spiegato – la mia proposta chiede al governo di mantenere un pagamento mensile delle rate e di chiedere per la scadenza del 10 dicembre solo una rata di quelle dovute in modo da non opprimere le aziende».
Sono complessivamente sei i punti su cui si è focalizzato Santangelo:
- Allungare le tempistiche, si badi bene, non cancellare il debito, ma allungare le tempistiche, obbligando al versamento per le rottamazioni solo una (1) delle rate scadute e non versate, allungando, ponendole in coda e/o spalmandole in quota parte sulle rate a scadere post 2021;
- Che le rate abbiano sempre e comunque scadenza di fine mese, del resto è un concetto/provvedimento già utilizzato per altre restituzioni rateali adottate dalla Agenzia delle Entrate (versamenti per mediazioni, accertamenti in adesione etc etc);
- Eventualmente si decade, fare salva la parte già versata quale efficace e valevole, e riprendere la riscossione sul rimanente debito, eventualmente concedendo rateizzo e con una sanzione ridotta, ovvero, quella prevista per i ravvedimenti operosi (dal 3% al 10%);
- Ridurre l’aggio esattoriale almeno fino alla concorrenza della quota Stato (+/- 4,65%);
- Accettare pagamenti in compensazione crediti, del resto si potrebbe utilizzare il criterio dei Bonus. Comprati e/o garantiti dallo Stato, ma che si dia la possibilità di compensare, salvo poi verifica sostanziale, e/o visto pesante. Modello F24 parlante;
- Laddove esiste “commistione;’ in testa al privato/azienda fra debito e credito (rimborsi/debito) sia dia ex art. 28 ter del DPR 602/73, la possibilità di scontarlo, questo porterebbe un duplice beneficio, per lo Stato risparmiare gli interessi, per il privato ad un incasso, anche se virtuale, ma che non gli svuoti le casse già vuote; Queste sono solo delle piccole proposte, ma che servono ad evidenziare una collaborazione fattiva, cercando di salvaguardare l’intero impianto Stato Italia. I residui degli scostamenti di Bilancio potrebbero tranquillamente coprire queste eventualità facendo guadagnare tempo, che in questa fase è oltre alla salute il bene più prezioso. L’effetto sociale avrebbe una ricaduta a livello Europeo, sfuggendo al contempo ad una eventuale critica che lo vedrebbe come “aiuto di Stato indiretto”. I cittadini lo percepirebbero come un aiuto concreto, lasciando così spazio e respiro a tutti. Le sole proroghe offerte, e poi il chiedere tutto in una unica soluzione e/o con tempistiche così stringenti, è come dar da bere ad un assetato tutta l’acqua disponibile, ma poi domani, il problema si ripresenta più grave che mai.