(f.n.) – Per quanto si faccia e ci si adoperi, per aprire un varco nel santuario normanno della sanità ospedaliera, “rien à faire”, un muro di cemento armato, impedisce la fuoriuscita delle indiscrezioni, eppure…sappiamo che i problemi si sono moltiplicati al P.O. Moscati, ma la consegna del silenzio si irrigidisce in maniera proporzionale all’aumento del disagio. Il bravo Ds a doppia velocità e a doppio incarico e in doppiopetto “premiatasartoriapartenopea”, ha instaurato su consiglio degli esperti della linea gestionale “s’anna sta!”, un clima di soggezione riservato ai più deboli, capri espiatori per eccellenza e di solidale pacificazione politica, “core a core” con i primari, che hanno carta bianca e quindi fanno esattamente, quello che vogliono e senza controllo alcuno. Ah!, quel bravo soldatino Correra che è stato salvato dal duo Russo-Blasotti che, con l’incarico abusivo al Moscati, ha maturato i cinque anni nella direzione medica di presidio che, nella primavera scorsa, gli facevano ancora difetto…caruccio! I giochetti sono sempre gli stessi e mandano la palla in rete, ma non cancellano il passato…già! Ah!, se potessimo raccontare quello che succede al Moscati, dovremmo innanzitutto scrivere che i casi di contagio tra i dipendenti, purtroppo, hanno raggiunto la settantina e descrivere le condizioni in cui lavorano al Pronto Soccorso….ma, come voi sapete, non possiamo farlo …altrimenti dovremmo aggiungere che corre voce che una paziente del reparto di Medicina sia stata contagiata dal personale, e della giusta indignazione provocata nei familiari…Eh…sono tante le cose che non si possono dire in giro…e i “fattarielli” che non trapelano, come quella del via vai in direzione sanitaria, di guantiere con pastarelle e panini che, evidentemente si spostavano in compagnia del virus, visto il numero di contagiati tra gli amministrativi ma, anche su questo dobbiamo tacere perché, altrimenti, i purosangue della scuderia dell’abusivo doc, si imbizzarriscono e se la prendono con qualcuno “alla cecata”. Ed è per questo che evitiamo di dire che non esistono né procedure, né protocolli e non esistono reparti che ne abbiano contezza. E va bene… non lo diciamo e non diciamo neppure che la procedura Covid, in adozione alla Morgue è stata scaricata dal sito di un’Azienda Ospedaliera del Nord, in una bella mattinata dell’aprile scorso, in piena primavera Covid, dall’ineffabile Ds e gettata con discutibile garbo, sulla scrivania del Pronto Soccorso. Il tutto rigorosamente in borghese con in tasca la lista dei tamponi da effettuare…e a questo proposito, se potessimo parlare, dovremmo ammettere di avere afferrato al volo il piccione viaggiatore, che stava portando a destinazione, il messaggino dei tamponi pilotati, ma siccome non possiamo parlare, non lo diciamo…Ebbene, allora di cosa vogliamo parlare?, di ciò che si dice nel parcheggio del Moscati, circa il numero di dipendenti imboscati e di quelli che si sono messi in malattia …tanto quelli che li sostituiscono ci sono?, e quelli che parlano di esubero?, dove li mettiamo quelli?, e le lettere dotte e strazianti dei sindacati che, petto in fuori e spalle dritte, inviano missive di fuoco e di condanna a tutto l’apparato, stigmatizzando l’assenza dei protocolli di sicurezza?, vaticinando collassi del sistema se non si interviene sollecitamente ad arginarlo con provvedimenti, non ben specificati, a tutela di cittadini e lavoratori?, …quelle lettere a firma di sindacati a braccetto, oggi santamente uniti, per il perseguimento dello stesso obiettivo…quello di far dimenticare che, fino ad oggi, si sono distratti alquanto sullo specifico, tranne per rivendicare premialità, il cui ottenimento sarebbe tornato utile a conservar loro gli iscritti? Vogliamo parlare?…allora parliamo! Hasta la vista!”
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