I MISSINI HANNO DIMENTICATO LA MERAVIGLIOSA BASE DELLA FIAMMA TRICOLORE…

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LA CARICA DEI 50, L’UFFICIO DI PRESIDENZA DELLA CAMERA RIMPINGUA GLI ASSEGNI TAGLIATI NEL 2019…LA LISTA DI CHI VI HA ACCESSO SI ALLUNGA

       –            di Michele Falcone          –                

La lista dei beneficiati è lunga: circa 50 tra ex deputati o loro congiunti in regime di reversibilità. Ma l’elenco di coloro che adesso possono ben sperare di riavere il malloppo potrebbe presto allungarsi.

A superare l’esame dei questori e a vedersi rimpinguare il trattamento ci sono personaggio di primo piano. Come Gianni Alemanno, esponente di An, un tempo sindaco di Roma, condannato di recente per corruzione in un processo nato da un filone dell’inchiesta Mondo di Mezzo. L’ex ministro Rosa Russo Jervolino, avvocato oltre che primo cittadino di Napoli. Falco Accame, già ammiraglio e presidente della Commissione difesa della Camera. Franco Grillini, ex deputato dei Ds e leader storico dell’Arcigay. O Stefano Menicacci, missino doc, (eppure Almirante diceva sempre chi ruba deve andare in carcere, se è uno nostro dovrà avere trent’anni”, già avvocato di Stefano Delle Chiaie.

Come noto in 1400 hanno fatto ricorso contro la stretta voluta dal presidente della Camera, Roberto Fico. E 300 di loro, dopo il varco aperto dall’organo di giustizia interna di Montecitorio, si sono rivolti al collegio dei questori per ottenere l’agognata integrazione del vitalizio.

Ma gli altri non disperino…tutto è possibile in Italia chissà se Alemanno si accontenterà dell’arrotondamento del quasi 10 per cento che gli è stato accordato e se la Jervolino si sentirà soddisfatta per quel 7,28 per cento in più che si ritroverà nel cedolino di novembre. Chissà se l’ex azzurra Cristina Matranga deporrà le armi ora che ha spuntato un incremento del 21 per cento che però impallidisce di fronte al 40 accordato a Franco Grillini.

E chissà se lo faranno l’altra quarantina di beneficiati dai questori tra i quali spiccano l’ex sottosegretario Dc Romeo Ricciuti, il repubblicano Adolfo Battaglia, il radicale Giuseppe Rippa, il comunista Antonio Rubbi. Sicuramente si mangeranno i gomiti per l’impresa riuscita al sodale di Giorgio Almirante, Menicacci: lui si era rivolto come un fulmine ai questori e non ottenendo risposta nei tempi previsti era tornato a bussare al Consiglio di Giurisdizione, dimentico che Almirante più volte diceva: “chi ruba deve andare in carcere, se è uno di noi dovrà avere trent’anni”, lui, invece ha già sentenziato un incremento del vitalizio del 75 per cento.