SAN NICOLA LA STRADA – L’Amministrazione Comunale intende fare chiarezza in ordine alla questione relativa al pagamento delle fatture per i consumi idrici del biennio 2016-2017, tema già approfondito anche dalle Commissioni Consiliari “Finanze” e “Garanzia e Controllo”.
Innanzitutto, va precisato che in ordine alla rilevazione di eventuali consumi errati o alla fatturazione di importi anomali, l’ente comunale, nel rispetto delle attuali restrizioni Covid, ha attivato – con la collaborazione anche della società affidataria del servizio di supporto all’Ufficio Acquedotto, la SE.TRI. s.r.l. – una postazione dedicata ed i seguenti relativi recapiti telefonici nonché indirizzi di posta elettronica cui poter segnalare le anzidette difformità e per procedere alla rettificazione delle fatture errate, senza aggravio di oneri per i ritardati pagamenti:
Viene data informazione errata e/o incompleta alla popolazione, che potrebbe quindi adottare comportamenti errati e controproducenti.
Sentite diverse associazioni consumatori, ben preparate sull’argomento e con un team di avvocati di tutto rispetto, risulta evidente come ai sensi della prescrizione conti la data della fattura e non dei consumi.
Il comune di San Nicola ha inviato fatture datate 2020, per consumi 2016 e 2017. Fa fede la data fattura 2020 per poter rientrare nella legge bilancio 2018 art 1 comma 4. Non conta la data dei consumi. Pertanto la fattura è prescritta e non va pagata.
Aggiungo, molti consumi riportati e le date delle letture, sembrano davvero strane. Diverse persone sono in grado di dimostrare che alla data lettura indicata nella bolletta l’abitazione fosse chiusa perché assenti (31 dicembre???), rendendo di fatto impossibile eseguire una lettura. I consumi stessi spesso sono “troppo precisi” per sembrare veri, consumi esattamente di 100 o 200 o 300 o 400 mc…… inoltre in alcuni casi il numero matricola indicato nella fattura stessa non corrisponde all’intestatario della bolletta e dell’utenza.
Un gran casino. Se il Comune di San Nicola dovesse insistere, oltre alla perdita d’incasso delle fatture, dovrà mettere a bilancio i costi legali di cause perse ed eventuali danni, denunce per molestie che potrebbe ricevere per l’insistenza reiterata.
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