ROMA – “E’ evidente che mentre ai tempi di Mani Pulite a Milano erano in azione il pool dei pm ed il pool dei direttori dei quattro giornali (Repubblica, Corriere della Sera, Stampa e Unità) che quotidianamente coordinavano le rivelazioni, nel caso Palamara -sostiene il Presidente di ReL, Riformismo e Libertà, Fabrizio Cicchitto – si è costituito un unico pool composto da alcuni magistrati e da alcuni cronisti giudiziari che si sono battuti senza esclusione di colpi per la conquista della Procura di Roma, dopo l’onnipotente Pignatone. Da ciò deriva tutto, compreso l’uso selettivo del trojan che molte volte registrava ma in qualche caso ometteva di registrare l’esecuzione di Palamara. Poichè bisognava cancellare rapidamente tutto, allora è stato messo in piedi un processo sommario portato avanti con grande celerità, istruito da qualche piccolo Berja e gestito da qualche piccolo Vysinskij. E Dicendo questo non facciamo nessun riferimento al procuratore generale Giovanni Salvi..”.