OSPEDALE, CORSI, PERCORSI E CONTRADDIZIONI

(f.n.) – Da qualche tempo, prima di iniziare a scrivere qualcosa sui movimenti ospedalieri, è necessario un bel respiro profondo ed una buona ossigenazione per non correre il rischio di essere persino più confusionari di quanto lo siano i livelli organizzativi dell’Aorn…ben stemperati nella palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, al momento in verità,  assai simile al vascello dei corsari, in quarantena in mezzo all’oceano…La situazione all’interno dell’Ospedale è praticamente fuori controllo, distanziamento, percorsi sporco-pulito, dpi, prevenzione, prudenza ed opportuno allontanamento, anche da ciò che si ravvisa come rischio banale e tutte quelle leggi e norme sparse a pioggia prima e a getto continuo poi e che la cosiddetta civiltà del terzo millennio, avrebbe ormai dovuto assorbire automaticamente e fatte proprie, qua dentro, come altrove, restano soltanto un’opinione,  a discrezione delle ubbie personali di ciascun genio “indigeno”. Di cosa vogliamo parlare?, dell’indecenza dell’assembramento dei “tamponandi” al pianterreno del padiglione F?, del traffico diretto ed orchestrato dal sempreverde Chicco nazionale con l’aiutante di campo storica, ne vogliamo discutere?, vogliamo iniziare ad interrogarci sul “perché” ed il “percome” sia possibile, che il numero dei positivi tra gli operatori sanitari sia tanto alto e soprattutto pericolosamente in crescita?, il risveglio tardivo del Cio e del Cica,  in aggiunta all’assenza sul campo del servizio prevenzione e protezione e la mancanza di controlli, in quale sito delle responsabilità vogliamo allocarli?, a chi punge vaghezza, ma soprattutto, a chi spetta il compito di ricostruire la catena epidemiologica?, l’infezione la si porta da casa come la mela nel cestino della merenda?, qualcuno per caso ha contatti non protetti con pazienti infetti?, e i dpi?, si indossano correttamente?, i dpi sono per caso quelli giusti o “appezzottati”?, e le procedure e i percorsi…si seguono?, qualcuno si interroga su che senso abbia una striscia rossa dipinta per terra lungo il corridoio, per dividere lo sporco dal pulito quando il corridoio interseca un altro corridoio?, ed il caffè di rito e la sua diretta conseguenza, s.e. la sigaretta, si consumano nelle stanzette dei reparti, rigorosamente senza mascherina, non è vero? Chi dovrebbe ricostruire la coreografia del tutto ed i contatti? All’Ospedale gli specialisti del settore “controlli & organizzazione & rischi” sono in sovrannumero ma invece di assumere pneumologi e anestesisti, si assumono igienisti, per dar manforte a cosa?,  alla languidezza dei suddetti?, …vuoi vedere che non è questione di numero ma di capacità, volontà e serietà? I famosi corsi in presenza sulla vestizione e la svestizione, sulla procedura per lavarsi le mani e la rimozione corretta dei guanti, avrebbero dovuto partire ieri ed anche quelli sull’uso corretto delle barelle di biocontenimento…bè…questo forse avrà creato un po’ di difficoltà al fido Carozza, visto che i malati sono trasportati al momento sulle sedie a rotelle, perché la barella (una sola?) è guasta…Di cosa vogliamo continuare a parlare? Hasta la vista!