OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 118

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(f.n.) –  Quando in un’Aorn abbondano le eccellenze, nel senso che ve ne sono in sovrannumero, quando un’Aorn somiglia ad una cittadella svizzera e tutto funziona talmente alla perfezione, da risultare persino monotono e noioso e l’eco della sua efficienza, travalica le montagne ed i mari e persino gli emisferi, dobbiamo arguire che in quell’Aorn, assieme a tutto il resto che brilla di luce propria e mai riflessa, la prevenzione del rischio e la gestione eventuale dello stesso, anche in riferimento alle incognite, rasenta il genio. Ebbene …in questo caso ed accertato lo stato di grazia di un’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale, come ad esempio, una a caso, il Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, rappresentando lo scrigno prezioso di cotanta “abundantia” non può e non deve offrire al mondo circostante, lettura di arido egoismo…Insomma, siccome noi ne abbiamo troppi di geni e qua va tutto così bene che sbadigliamo dalla mattina alla sera, ve ne prestiamo qualcuno…E quando in piena emergenza e con un recente passato ed un presente in cui l’organizzazione, questa sconosciuta, ha brillato per latitanza, rischia di paralizzarsi persino il concetto di “servizio sanitario”, l’ineffabile Dg Gaetano Gubitosa che detto tra noi, ten ‘na bella capa, cosa fa?, si mette a giocare alle convenzioni con il suo vecchio mentore Mario Ferrante, direttore del San Pio di Benevento. La delibera 305 del 21 ottobre u.s. è assai indicativa di un sistema che, per quanti sforzi si facciano, è talmente radicato nelle gestioni politiche delle strutture sanitarie, da rendere quasi ridicolo il tentativo di modificare qualcosa. L’oggetto della delibera è la stipula di una convenzione finalizzata all’espletamento di consulenze in Risk management e Medicina legale a supporto del Comitato valutazione sinistri, istituito presso l’AO San Pio di Benevento. Si tratta di venti ore mensili per ciascun professionista che dal Sant’Anna si sposterà al San Pio, ovviamente al di fuori delle ore lavorative e per la durata di un anno. La domanda nasce spontanea…ma…quelli dell’UOC Risk management a Caserta cosa fanno?  in quale maniera si ispirano ed agiscono e soprattutto controllano,  secondo un principio che si basa “ufficialmente” sulla “centralità dei pazienti ed essenzialità degli operatori”?…Viene in mente il racconto della moglie di un paziente,  deceduto il 21 aprile scorso, in quel reparto del primo piano,  “sopra al Pronto Soccorso”…ricorda la signora…un paziente terminale al quale continuavano da giorni e giorni a prelevare il sangue ogni mattina, fino all’ultima mattina dell’ultimo giorno…un paziente anziano e malato da tempo e che a fatica riusciva a muoversi ed a cambiare posizione nel letto e che ormai  non mangiava quasi più…pensando alle eccellenze che la direzione dell’Ospedale si concede il lusso di mandare in trasferta per consulenze illuminate, viene in mente l’essenzialità degli operatori…chissà cosa significa “essenzialità degli operatori”…forse essere “essenziali” significa rispondere alla moglie di un malato terminale, che ti prega di aiutarla a girare suo marito nel letto, per fargli cambiare posizione e procurargli un po’ di sollievo nel modo seguente: eh sì!, mo me faccio veni o mal e rin per girà a vostro marito!…Ecco …l’essenzialità è forse questa, l’emersione di quello che si è veramente: “bestie”, indegne di avvicinare chiunque, figuriamoci un malato…ma questo appartiene alle miserie che le belle statuine della direzione generale, preferiscono ignorare e sulla cui esistenza non hanno alcuna intenzione di indagare.  E tornando alle amene divagazioni della direzione strategica dell’Aorn, che, apparentemente, immemore dei disastri che si allargano e dilagano oltre la palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, riallacciano rapporti con i vecchi padroni. Eppure… se qualcuno volesse andare in cerca di rischi probabili, non avrebbe che l’imbarazzo della scelta a cominciare dalla fauna della savana sottostante, o no?, (ma qualche sapientone che ha capito tutto, adesso dirà: e cosa c’entra la savana?)…. Ma noi abbiamo gli specialisti migliori e quindi li mandiamo al San Pio, perché si presume che non li abbia…noi abbiamo gli specialisti migliori ma non sappiamo chi siano gli esperti che si interessano della formazione della cultura della sicurezza delle cure al paziente e della sicurezza degli operatori sanitari nella loro attività; sappiamo che le procedure sono scritte in bella forma e che vengono inoltrate e poi?… chi è che effettua verifiche sul campo e chi fa il monitoraggio degli errori?, non sappiamo chi e quando e come, vengano espletate certe mansioni, ma sappiamo che noi abbiamo gli specialisti migliori e per questo li invitiamo a smettere di passeggiare avanti e indietro, e ad andare a spargere sapienza al San Pio, perché zio Mario aspetta! Non sarà che Ferrante ha bisogno dei suoi vecchi fidi per far funzionare la commissione sinistri del San Pio, secondo le sue precise e personali direttive? Praticamente un copione già visto…Dell’emergenza “ecchissenefrega?”, la cosa importante è la gestione del potere a tutti i livelli.  Hasta el Domingo!

1 commento

  1. Grazie dottoressa Nardi. Grazie di cuore a nome mio e della (minima) parte di popolazione di questa città, fanalino di coda dell’intera nazione inn termini di cultura, ma soprattutto di dignità. La vergogna quotidiana a cui dobbiamo assistere è seconda solo alla supina e pecore via quiescenza con cui i (purtroppo) nostri concittadini accettano senza fare una piega i soprusi, gli imbrogli, le nefandezze che questa immonda feccia ci propina ogni giorno. Grazie

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