– di Germán Gorraiz López * –
L’illustre Aznar, attraverso la sua fondazione FAES, avrebbe progettato una strategia per smontare il governo PSOE-United We Can dal potere e indire nuove elezioni. La prima fase della strategia di Aznar includerebbe un’offensiva mediatica per rendere il governo centrale l’unico colpevole della “cattiva gestione della crisi sanitaria”. La seconda fase consisteva nel trarre vantaggio dal disagio di ampi settori della cittadinanza dovuto alla durata della reclusione e alla restrizione delle libertà per avviare “una Rivoluzione Patriottica o Multicolore” che sfidasse le attuali restrizioni incluse nell’ancora attuale Stato di Allarme e che avrebbe avuto come epicentro il quartiere elitario di Madrid di Salamanca, un’operazione che è evaporata con la fine della reclusione e il ritorno alla nuova normalità.
Per questa operazione, Aznar avrebbe scelto Díaz Ayuso come suo nuovo delfino e paladino della nuova politica neoliberista che sta cercando di attuare nello scenario post-coronavirus e che dal suo punto di osservazione di Puerta del Sol, sarebbe diventato il riflesso vivente dell’incongruenza trumpiana che riesce a smantellare qualsiasi strategia di opposizione minimamente razionale. Così, come nel caso di Trump, le sue decisioni e manifestazioni controverse ci permettono di azzardare che ci troviamo di fronte a un tipico caso di paranoia megalomane, “intesa come un delirio di grandezza che fa credere all’individuo di essere dotato di talento e potere straordinari grazie a perché le divinità lo hanno scelto per un’alta missione “(rimuove Pedro Sánchez dal potere attraverso una rivoluzione multicolore). Questa personalità avrebbe favorito la frivolizzazione della seconda ondata di pandemia a Madrid e la conseguente mancanza di adozione di misure profilattiche per evitarlo, lasciando il suo vice presidente, Aguado e il suo partito, cittadini totalmente emarginati nel processo decisionale,
La fase attuale consisterà nell’approfittare del caos sanitario per costringere il Governo Sánchez ad applicare lo Stato di Allarme nella Comunità di Madrid e dopo aver chiesto la disobbedienza attiva, provocare una successiva ribellione delle Comunità governate dal PP contro il “Governo illegittimo” di Sánchez. Questo movimento telecomandato della Fondazione FAES avrà la collaborazione attiva dell’élite imprenditoriali e giudiziarie per dare scacco matto al governo Sánchez e forzare lo svolgimento di nuove elezioni in cui l’estrema polarizzazione di un elettorato che deve scegliere tra un nuovo Fronte Popolare formato dal PSOE, United We can e relative correnti periferiche o dare il proprio voto al nuovo CEDA composto dal PP, Vox e dai resti del naufragio di Cs.
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* Analista spagnolo di Economia e Geopolitica. Collabora, oltre a Diario SIGLO XXI, in altri media digitali spagnoli e latinoamericani come Bottup, España Liberal, Libre Pensador, Socialdemocracia.org, Alainet, CubaNuestra, Plano-Sur.org, Entorno-empresarial.com o El Mercurio Digital.