AMMINISTRATIVE PRIMAVERA 2021, L’IMPORTANZA DELLE SCELTE (terza puntata)

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cuscuna consiglio comunale scaled AMMINISTRATIVE PRIMAVERA 2021, LIMPORTANZA DELLE SCELTE (terza puntata)“Coinvolgeremo i territori per trovare candidati di alto livello, anche fuori dalla politica. I profili migliori saranno portati al tavolo nazionale dove decideremo su “capoluoghi di Regione, di Provincia e presidenze dei municipi delle grandi città”. All’indomani delle elezioni regionali del 20/21 settembre u.s. Salvini, Meloni e Tajani così congiuntamente si dichiaravano all’informazione.  Sono trascorsi 25 giorni, e nella nostra regione De Luca, tra un proclama covid 19 e la chiusura delle scuole, ha assolto alle nomine Istituzionali. Dieci assessori, 4 nuovi ingressi, due casertani, il prefetto d’aria PD Mario Morcone (fratello del defunto avv. Giovanni), l’imprenditore viti-vinicolo Nicola Caputo all’agricoltura, renziano di Italia dei Valori.  Fuori-sacco, con pesante influenza sul casertano, il prof. universitario Casucci indicato da Clemente Mastella conquista l’assessorato al turismo. Lo sceriffo di Salerno conserva per se la delega alla SANITA’.

In questo scenario si colloca il silenzio dei partiti del “centro-destra” casertano, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Al suono del “fagotto” di Salvini, Meloni e Tajani risponde il “controfagotto” dei pifferi locali: “vedremo, faremo, organizzeremo …”. E mentre i pastori s’organizzano l’ovile per non farlo assediare dei lupi, le pecorelle abbandonano lo stazzo per difendersi da soli.

Fine annunciata dei partiti, nascita conclamata delle liste “fai da te”.

Le liste cosiddette civiche sono sempre esistite, venivano presentate già all’epoca dei partiti storici. Si palesavano nei piccoli municipi ed erano, spesso, copertura dei partiti nazionali fortemente ideologizzati. Nel sud Italia spesso sono stati strumenti per l’infiltrazione mafiosa dei pubblici consessi. Ad usarle, con precise strategie, sono stati la trasformazione-tramonto del PCI, DC e successive modifiche. La perdita di caratterizzazione politica veniva rimpiazzata dall’apporto della cosiddetta “società civile”. La sinistra, sempre attenta alla comunicazione ed all’immagine, sfruttava il meglio per se, lasciando marchi negativi all’avversario. Appropriandosi della “società civile” dimostrava l’esistenza di quella incivile lasciata agli altri. Col tramonto dei partiti ideologizzati inizia il proliferare delle “liste fai da te” e la conseguenziale fuga all’ammasso verso il centro. Liste approntate senza strategie politico-amministrative, liste di disturbo, liste autarchiche votate al perseguimento di egocentrismi, liste di nullafacenti, liste avvelenate, liste da controspionaggio, insomma di tutto e di più finalizzate ad affossare la città. I risultati ottenuti sono tristemente già conosciuti ai casertani, l’attuale Consiglio Comunale ne è la dimostrazione. Alla inconsistenza dei partiti storici residui, si aggiungono le devianze derivate dagli eletti-padroni delle liste “autarchiche”. Caserta sofferente è figlia di questi genitori.

Se il buon giorno si vede dal mattino, l’avvio delle manovre d’avvicinamento al rinnovo di sindaco e consiglio non lasciano prevedere cielo sereno.

La corsa alla formazione di liste, singole o associate, scollegate e lontane da un progetto organico e continuativo tornerà utile solo a perpetuare dell’attuale degrado.

Sicuramente, anzi certamente, a destra e anche a sinistra ci sono giuste motivazioni alla base della nascita dei movimenti “ALTERNATIVI” votati al recupero della città che muore. Uomini, programmi, strategie ed intendimenti NON POSSONO NON DIALOGARE con i rappresentanti dei partiti nazionali. E se difficoltà di confronto ci sono a sinistra, visto l’obbligo del ricorrere al mondo “progressista” non allineato, uguali difficoltà non possono permanere nel centro-destra. Il confronto politico civile e non tossico è d’obbligo, la politica non può perdere il senso umano, la politica deve ritornare a governare per rioccupare gli spazi e le motivazioni d’origine.