(f.n.) – Asl di Caserta omissiva. Qualche volta si fa la figura dell’imbecille, anche e soprattutto perché coloro che dovrebbero rispettare le regole in materia di informazione istituzionale, ammesso che le conoscano ed ammesso che pur conoscendole non decidano di ignorarle, scelgono, come in questo caso, di non comunicare ufficialmente le modifiche apportate dall’alto del SSR, al precedente divieto alle direzioni generali di Aziende Sanitarie di interloquire con la stampa. Noi abbiamo fatto la figura degli imbecilli, perché essendo abituati al rispetto delle regole, anche quando con le stesse ci troviamo in pieno disaccordo, ci siamo risentiti dinanzi ad una evidente violazione del divieto di cui sopra, non essendo al corrente della parziale marcia indietro della Regione, perché lei caro direttore generale Ferdinando Russo, onorando in maniera approssimativa ed assai discutibile, la carica che ricopre, non ha comunicato ufficialmente, come sarebbe stato suo preciso dovere fare, di avere ricevuto in data 7 ottobre una nota dall’Unità di Crisi Regionale, in cui, pur confermando il divieto di effettuare riprese televisive, all’interno delle strutture sanitarie e mantenendo l’esclusiva delle informazioni concernenti lo stato epidemiologico regionale, aboliva ogni altra limitazione nell’ambito dei rapporti con la stampa…insomma…l’Unità di crisi dopo averle abolite, ri-autorizzava le interviste. A prescindere dal fatto che, se noi, a causa della sua sciatteria istituzionale in materia di informazione, abbiamo fatto la figura degli imbecilli che vogliono rispettare le regole a tutti i costi, è appena il caso di sottolineare che questa sceneggiata dei divieti al sapor di lanciafiamme, che oggi tuonano e due giorni si edulcorano sommessamente, sfiora il ridicolo, mentre rimane inalterato il suo personale disprezzo per le regole, ma soprattutto la totale assenza di rispetto e considerazione da parte sua, nei confronti di chi si adopera per il bene comune, nonostante negli stanzini dei bottoni continuino ad alternarsi persone come lei. E poiché potrebbe addurre a grottesca giustifica, della mancata informazione da parte sua, il fatto che l’Asl non sia dotata di un ufficio stampa, dal momento che non avendo lei, ben chiaro il concetto di addetto stampa, avendolo confuso a suo tempo con una sorta di portaborse caricato a comando, si è ritrovato senza…le ricordiamo che sarebbe stato il caso che lei personalmente avesse vergato due righe di accompagnamento alla nota dell’Unità di crisi che modificava il divieto e l’avesse inviata a tutti gli organi di stampa. Tra l’altro la direzione strategica si avvale all’occorrenza persino di un editing… Adesso i casi sono due…o lei non sa di cosa stiamo parlando, oppure lo sa benissimo e ha deciso con scienza e coscienza di non inviare nulla ma, poiché la legge non ammette ignoranza o preferisce ignorantità?, lei risulta essere omissivo comunque e per sua, sia pur tardiva conoscenza, riportiamo gli articoli della legge 150 del 2000. Hasta la suerte!