OSPEDALE, INFORMAZIONE & PRONOSTICI

(f.n.) – Viste e considerate le limitazioni imposte alla stampa dal governatore De Luca, che ha riservato esclusivamente all’Unità di Crisi, la facoltà di comunicare dati e notizie relativi all’emergenza Covid 19, sarebbe il caso che il signor Antonio Postiglione comandante in capo della Sanità campana, provvedesse a spargere il sale della sua conoscenza, su tutta la stampa e non si limitasse a rilasciare interviste a senso unico, perché potrebbe persino correre il rischio di essere scorretto. I comunicati stampa sono una gran bella cosa, ordinata e pulita e così quando si rilascia una dichiarazione ad un giornale, soprattutto in tempi di parziale oscuramento dell’informazione, come gli attuali, sarebbe cosa buona e giusta inviare cinque righe per la condivisione degli aggiornamenti a tutta la stampa.  A prescindere dal fatto che a Caserta il Covid Center modulare è in funzione dal giorno 9  u.s. e non da una settimana, i malati ricoverati sono 6 in terapia intensiva pneumologica e tre intubati, prendiamo atto che il signor Postiglione ha dichiarato che in pochi giorni saranno disponibili tutti i 24 posti letto del Centro. Si presume quindi, che in pochi giorni, si risolveranno magicamente le gravi difficoltà, elencate dallo stesso Postiglione su un quotidiano, come la carenza di personale ed in particolar modo di medici anestesisti. La situazione organizzativa all’interno del Covid Center modulare non è delle migliori quindi, e la prospettiva futura lo è ancora meno, ma qualche giorno fa, un principe di sangue reale, assai contrariato dalla verità e forse in aperto disaccordo col nostro obiettivo, che è quello di vedere finalmente un giorno, l’Ospedale di Caserta in vetta alle classifiche, ha scritto, con piglio nobiliare: “ecchec…non ti va mai bene niente?”, ecco…il personale stressato a causa della disorganizzazione, i medici contrariati per la mancanza di unità disponibili…non ci vanno bene e a lei, companero?, i turni resi possibili utilizzando il personale della Rianimazione e della Pneumologia, peraltro cooptato d’ufficio e mandato al Centro, non ci vanno bene e a lei, companero?, un infermiere di 60 anni che sopporta quel tipo di carico lavorativo, all’interno di un Covid Center, non ci va bene, e a lei companero?, avremmo anche qualcosa da dire sul disagio creato dalla distanza del Centro dall’Ospedale, per cui l’andirivieni per il rifornimento dei materiali monouso e i farmaci, non ci va bene, e a lei, companero?, e non ci va bene che dalla palazzina “grigiotopospento”, in fondo al parco si continuino a lanciare messaggi “tuttappost”  quando non c’è niente che sia “appost”, entiendes companero? Forse a dare una mano consolatoria all’umor nero contribuirebbe una pulitina almeno sommaria al piazzale davanti al Covid Center, e si potrebbe addirittura evitare che i sacchi della monnezza, stazionino di lato all’ingresso, attraverso il quale transita il personale “pulito”… E visto che siamo in vena di interrogativi e visto che non ci va mai bene niente, chiediamo umilmente se sia il caso che in un Covid Center modulare, il cui accesso è giustamente interdetto ai non addetti ai lavori ed al cui interno si presume sia tutto rigorosamente asettico, entrino persone in borghese…cosa ne dici companero? Dici che si cambieranno appena entrati?, ed il medico accompagnatore pure?…Si ha l’impressione che se così fosse si passerebbe gran parte della giornata a vestirci e a svestirci, o no?, è questione di organizzazione o no? Hasta la vista, companeros!