– di Nicolò Antonio Cuscunà –
Quattro amministrazioni comunali, Recale, Capodrise, San Nicola la Strada e Casagiove, quest’ultimi con freschissima elezione del 1° cittadino, unitamente a Legambiente ed al Movimento Speranza per Caserta ed i consiglieri del capoluogo Norma Naim e Francesco Apperti, hanno presentato l’ennesimo RICORSO al TAR avverso la localizzazione del “BIODIGESTORE” in località Ponteselice di Caserta. L’atto curato dall’avvocato Paolo Centore non è il primo provvedimento intentato contro quest’ubicazione, ritenuta inidonea e dannosa per l’ambiente. Precedente ricorso venne rigettato dal Tribunale Amministrativo Regionale per “vizi formali” alla presentazione.
Violazione “Piano paesistico”, non Protezione dell’Asse vanvitelliano della Reggia – viale Carlo III -, non valutazione dell’impatto ambientale, non indizione della Conferenza dei Servizi da tenersi prima dell’affidamento del progetto. Questi alcuni degli argomenti sostenuti dai sindaci dell’area urbana casertana. Argomenti su cui non intendono mollare per la “prepotenza ed arroganza” di chi vuole un’industria insalubre di 1° classe alle porte di Caserta. L’area è fortemente antropizzata ed ha una potente e certa vocazione turistica. I primi cittadini: Vito Marotta di San Nicola La Strada, Giuseppe Vozza di Casagiove, Raffaele Porfidia di Recale e Angelo Crescente di Capodrise, con Legambiente, tutti di sicura cultura ambientalista e di sinistra, sostengono le battaglie che furono della senatrice PD Lucia Esposito. La quale, rispetto alla localizzazione ebbe a dichiarare: “…Marino non può realizzare un’industria per il trattamento dei rifiuti nel luogo peggiore possibile ed a ridosso della Reggia e di centri abitati. Caserta con il sindaco Carlo Marino procede in “solitudine” rispetto agli altri comuni della conurbazione, Ponteselice è localizzazione errata…”.
Assordante silenzio quello del Partito Democratico in tutte le sue componenti. Evidentemente, i milioni di euro di spesa stanziati per la realizzazione dell’opera valgono più di “una messa”. Per cui, possono accantonarsi: la tutela dell’ambiente, dei siti storico-architettonici, la salute dei cittadini e la cosiddetta “cultura ambientalista” della sinistra. Ancora più assordante è il “silenzio dell’Ente Provincia di Caserta”, quella presieduta dall’avv. Giorgio Magliocca (F.I. con derivazione MSI e AN) sostenuto da compagini del PD con scambio di favori restituiti alla nomina di Carlo Marino presidente A.N.C.I. Campania. I ricorrenti alla localizzazione sostengono le “COMPETENZE dell’Ente Provincia” in ragione dell’art.197 del Testo Unico dell’Ambiente – attuazione art. 19 Dlgs. n267 del 18 agosto 2000 – alle Provincie competono le funzioni amministrative concernenti la programmazione ed organizzazione del recupero e smaltimento dei rifiuti a livello provinciale….
Sempre in materia di silenzio, rispetto a questo delicato ed importante argomento ed alla “tutela della salute pubblica e del territorio”, si nota quello dei gruppi di cosiddetta minoranza presso il Comune di Caserta. Gruppi e liste civiche con nel “cuore” le sorti della città. Amo Caserta, Caserta nel cuore, Prima Caserta, Città futura, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Italia Viva, ecc. sono trincerati nell’assoluto mutismo, e se mutismo non è, facciano sentire la loro voce, adesso o mai più. Non si comprende come e perchè certe battaglie di civiltà si tralascino demandandole solo ai gruppi di certa cosiddetta sinistra. Come per volere affermare che chi non è di sinistra è “beceramente” contro la tutela dell’ambiente? Le ultime elezioni regionali hanno visto riconfermati tre consiglieri uscenti, Alfonso Piscitelli per Fratelli d’Italia, Giampiero Zinzi per la Lega e Massimo Grimaldi per Forza Italia. Dall’opposizione a De Luca e al PD c’è da sperare vorranno fare PROPRIA la battaglia contro il BIODIGESTORE di Caserta, vorranno svegliare i loro riferimenti partitici del territorio per non “lasciare in solitudine” i sindaci e le associazioni RICORRENTI contro l’industria della morte in località Ponteselice.
In attesa d’udire voci fuori dal mucchio, alternative e proponenti, per il momento, e solo per il momento, stendiamo un telo pietoso sul Partito Democratico di Carlo Marino sindaco protempore di Caserta e dei ciechi, sordi e muti bivaccatori del Consiglio del capoluogo.