Specializzarsi sul sostegno e avere almeno 3 anni di esperienza in questo ambito, inserirsi in prima o seconda fascia GPS e GI, e ritrovarsi ad essere penalizzati nella scelta delle sedi rispetto a chi con le attività di sostegno non c’entra nulla, è quello che accade oggi a tantissimi insegnanti nel Sud Pontino della provincia di Latina. I docenti sul piede di guerra, molti provenienti dal Casertano e costretti a sacrifici da pendolari per guadagnarsi l’ambito titolo, hanno visto venir meno le promesse del Ministro Azzolina riguardo “alle grandi novità 2020/2021” e alle precisazioni di luglio, quando fu detto “prevarrà la meritocrazia”.
Gli insegnanti, che hanno deciso di informare la Procura e di presentare un esposto al Ministero dell’Istruzione, sulla vicenda hanno dichiarato: “A seguito della pubblicazione delle GPS sostegno di I e II fascia, nello specifico la classe di concorso ADSS, siamo stati convocati a Latina per la scelta della sede. La sorpresa è che nell’intero Sud Pontino, le sedi disponibili sono da Terracina in su, pena l’esclusione da specializzati con già diversi anni di esperienza e sacrifici, quasi sempre da pendolari, ci ritroviamo costretti ad accettare destinazioni distanti anche 100 Km da casa. Ci siamo visti privare del nostro diritto di priorità, e pur occupando le posizioni più alte delle graduatorie siamo stati scavalcati da colleghi senza titolo e competenze. Grazie a questo anomalo ed ingiusto criterio, docenti non specializzati e senza esperienza sul sostegno verranno chiamati da GPS incrociate e avranno la possibilità di lavorare sotto casa e docenti specializzati o con anni di servizio specifico saranno costretti ad un altro anno da pendolari. E parliamo di persone con famiglie e figli da accudire!! Inoltre, tra di noi sono presenti anche candidati a cui è riconosciuta la legge 104/92, ai quali è stato ulteriormente leso il diritto alla cattedra nel comune di residenza.”
“Da parte nostra – concludono – è stata avanzata formale richiesta di annullamento delle convocazioni in modo che ci possa permettere di scegliere la cattedra su una delle sedi più vicine rispetto alla propria residenza e, soprattutto, nel rispetto del criterio meritocratico come previsto dall’O.M. 60/2020 e dai precetti costituzionali. Gli alunni speciali devono essere tutelati e hanno diritto di avere accanto un insegnante competente, specializzato e con esperienza, le famiglie di questi alunni hanno diritto di affidare i loro figli a chi è in grado di occuparsene, perché sono persone e non sono ‘dei posti in deroga’. Vogliamo ribadire che dietro ogni alunno c’è una storia di vita unica e ‘speciale’ che merita rispetto, rispetto che deve essere garantito dallo Stato, che oggi purtroppo ha dimostrato di non esserci.”