BRAGHE, BRAGHETTE E BRAGHETTONI, CERCARE IL PELO NELL’UOVO SARÀ PRETESTUOSO, MA TALVOLTA È COSA BUONA E GIUSTA

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              –         di Nicolò Antonio Cuscunà         –              statua cuscuna BRAGHE, BRAGHETTE E BRAGHETTONI, CERCARE IL PELO NELLUOVO SARÀ PRETESTUOSO, MA TALVOLTA È COSA BUONA E GIUSTANon è la religione nemica dell’arte, lo sono i suoi servi.

Il Concilio di Trento 1545/63 fu un evento decisivo, per le sorti politiche del vecchio continente e della chiesa. Concilio indetto dalla chiesa di Roma, dopo la riforma luterana, per arginarne, rettificare e determinare fortune e anche eccessi. La chiesa cattolica giunse ad ordinare la distruzione delle “oscene nudità” nelle opere d’arte. Affreschi, quadri e statue ne fecero le spese, anche la “Cappella Sistina”, affrescata da Michelangelo Buonarroti, subì le forzate velature.  Iniziarono le “atrocità” della cosiddetta santa inquisizione, che di santo non aveva nulla. Poveretto il bigotto Michelangelo, chissà come avrebbe reagito? Con uno scatto d’ira o avrebbe proposto una soluzione accomodante quale la “copertura delle nudità”?  Il grande toscano era morto l’anno dopo, 1564, la conclusione del Concilio di Trento. il revisionismo cattolico romano decise di fare scomparire i ” nudi scandalosi” del Giudizio Universale. Per fare il lavoro sporco venne chiamato un allievo del Buonarroti, tale Daniele Ricciarelli – da Volterra-. L’allievo preferito del grande maestro del Rinascimento, fortunatamente, copri i nudi con pittura a tempera e non ” a-fresco ” (cioè stesa sull’intonaco fresco), per cui, sono stati recuperati. Il poveraccio, bravo pittore, dall’evento assunse il nome dispregiativo di “BRAGHETTONE”. L’evento non fu solo, altri capolavori vennero coperti, alcuni addirittura distrutti. La chiesa lavava i panni, si rettificava, con roghi e distruzioni. Non è fresca la polemica rispetto ai pretestuosi “usi ed abusi”, della fruizione dell’arte, posti per fini politici.  Rammentiamo la copertura delle statue nude dei Musei Capitolini in occasione della visita del presidente iraniano Rouhani. Nella circostanza, Renzi premier e Franceschini ministro dichiararono di non saperne nulla, la soprintendenza neanche… le statue s’erano coperte da sole. Ritorna la polemica.  Salvini & Meloni, per la ratifica della “Convenzione di Faro”(città del Portogallo dove venne ideata la convenzione il 25 ottobre del 2005), accusano il governo PD-5Stelle di “ledere la sovranità italica e la libertà dell’arte”. Ricordiamo: “…il trattato, sul valore del Patrimonio Culturale per la società, è multilaterale; gli Stati s’impegnano a proteggere il patrimonio culturale nel diritto dei cittadini di accedere e partecipare a tale patrimonio. Non è resa all’islam. L’arte non è censurabile…“limitazioni all’esercizio del diritto all’eredità culturale, in nome della protezione dell’interesse pubblico …” si intende, ad esempio, le limitazioni poste in essere per la pandemia da covid 19, non per altre ipotesi né richieste…Questo è tutto.     Certo è: “…comprendere certe tortuosità legislative è difficile, se non impossibile…” (ndr).

Solo per ricordarlo: Francia, Germania, Regno Unito e Russia non l’hanno sottoscritto.

Salvini e Meloni avranno preso una svista? Avranno scambiato fischi per fiaschi? Una cosa è da obiettare: “…dubitare e mettere le mani avanti per non cadere in dietro è cosa buona e saggia, ….visto i precedenti del ‘500 e di Renzi-Franceschini-Rouhani”.