(f.n.) – Quando si predica la legalità, si dovrebbe innanzitutto applicarla, soprattutto nell’ambito della propria professione, o no?, e quando si assumono impegni elettorali sbattendosi il petto, si dovrebbe avere la creanza di non bluffare, perché se la sbattuta in petto, non risulta essere in sintonia con il proprio operato quotidiano, si sta bluffando e quindi si stanno prendendo in giro gli elettori, giusto? E quando il candidato alle regionali Roberto Corsale, già sindaco di Casagiove, ha predicato contro l’abusivismo e gli abusivi e si è impegnato, qualora fosse stato eletto, a farsi promotore di una legge in tal senso, in quale misura riteneva di essere credibile, visto che risulta assistere da anni imperterrito ed inamovibile e senza colpo ferire, nella sua qualità di amministratore di condomini, ad abusi che possiamo definire storici? Nella vita la cosa più importante è la coerenza e l’immersione nella politica non ci monda e non ci purifica e soprattutto non ci affranca dalle sovrastrutture di una “fastidiosissima” onestà di intenti, giusto? Corsale, domani non potrà promuovere alcuna legge contro l’abusivismo, perché il suo barcamenarsi tattico tra un candidato e l’altro e la sua prudente equidistanza, con qualche scivolamento sotterraneo verso “Casagiove nel cuore”, che lo ha fregato in toto, preferendogli Zannini, ha prodotto in tutto 700 voti, sulla cui consistenza, uno che ha fatto il sindaco, dovrebbe aprire un dibattito con se stesso. Non potrà quindi, promuovere leggi contro l’abusivismo, Roberto Corsale, ma potrà segnalare nella sua veste ufficiale di amministratore di condominio, almeno due “abusi”, peraltro a lui ben noti e sollecitare l’applicazione ed il rispetto delle regole. I due casi di abusivismo, li troviamo al Parco dei Pini a Centurano e nel centro storico di Caserta, in Via Mazzini. Al Parco dei Pini, in uno dei tanti palazzi amministrati dal Corsale, degli otto appartamenti situati sulla stessa scala ve sono 7, che hanno trasformato il loro terrazzo di venti metri quadrati, in una bella veranda chiusa, con infissi peraltro maldestramente mascherati, da griglie di legno. L’aumento di volume prevedeva un adeguamento delle quote condominiali, adeguamento che i predecessori di Corsale, non hanno mai conteggiato, secondo la logica del “evvabbuò!”, ma uno che voleva proporre una legge contro gli abusi, dovrebbe distinguersi dagli altri accomodanti semplicioni, o no?, vuoi vedere che è per questo che voleva proporre la legge?, vuoi vedere che non ha detto nulla fino ad ora, perché aspettava la legge? O ver?, ma… l’attesa e la speranza prevedono che gli aumenti di volume non comportino adeguamenti delle quote condominiali?, sarebbe il nuovo statuto del Parco dei Pini, a firma Corsale? E passiamo al secondo inquietante “caso” a due passi da Piazza Margherita…sulla sinistra procedendo verso Piazza Vanvitelli, troviamo un palazzo storico, amministrato dal Corsale, con colonne fecali di epoca borbonica, che non scaricano nel sistema fognario comunale, ma in un pozzo nel sotterraneo del palazzo, che dovrebbe essere “pulito” e “svuotato” con una certa frequenza. Ciò non accade ed il pericolo di infiltrazioni nel sottosuolo è reale…Risulta che più volte siano stati allertati sia il Comune che i Noe, ma come sovente accade da queste parti del Bel Paese, “nisciun sap mai nient”… Noi invece riteniamo che siano queste le cose che contano e questi i silenzi perniciosi che inquinano molto più, delle discariche abusive, il modo di fare e il modo di vivere al di qua o al di là della legalità o in quella terra di mezzo, in cui si galleggia alla meglio pur di non turbare gli equilibri di Tizio, la sensibilità di Caio e tentando di cofecchiare con Sempronio. Hasta la suerte!