SERVIZIO 118, LA MISERICORDIA CHIEDE AI VOLONTARI LA QUOTA ASSOCIATIVA

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La lunga drammatica storia dei volontari del 118 di cui a nessuno sembra importare ma dai quali tutti, all’occorrenza potrebbero avere bisogno. Volontari per convenienza verrebbe da dire   quando si parla del 118 in provincia di Caserta e si scopre che le mansioni del personale dipendente, regolarmente contrattualizzato e profumatamente retribuito vengono fatte svolgere da personale volontario senza alcuna tutela. È il caso di soffermarsi sull’argomento inerente i Trasferimenti Covid 19. Bisogna premettere  che chi dirige attualmente l’emergenza sanitaria in provincia di Caserta non ha ben chiaro che il personale volontario  lavora per solo spirito filantropico, ragion per cui alcun ordine di servizio deve essere impartito verso chi svolge tale attività; nel caso contrario non si tratterebbe di Volontari ma di operatori sanitari che per lo svolgimento delle mansioni richieste dovrebbero essere assicurati, preparati e contrattualmente tutelati.
Nel caso specifico pare che una parte degli operatori sanitari dipendenti dell’Asl siano destinati solo ed esclusivamente alle attività legate a pazienti affetti da Covid 19 conclamato, con adeguato risarcimento in caso di contagio. Ebbene, seppur la nostra Asl paghi profumatamente il personale impiegato per tale attività, si sceglie, puntualmente di impiegare i volontari nei trasporti da strutture private verso i vari ospedali della regione Campania, a bordo di ambulanze sprovviste dei minimi dispositivi per biocontenimemto. A qualcuno verrebbe da chiedersi: perché questi Volontari non si rifiutano? Ed è proprio questo il vero scandalo di questi giorni. Pare che all’ennesimo rifiuto da parte dei volontari siano giunte minacce di denuncia per mancato soccorso (ricordiamo che i trasporti organizzati tra strutture sono una cosa…. l’emergenza è ben altro), e l’invito di ritirarsi in una camera d’albergo in caso di contagio. “Parole che mai ci saremmo aspettati da chi dirige il 118” fanno notare i volontari. E così, mentre i medici d’emergenza dipendenti, pur di non fare questi trasferimenti ad alto rischio preferiscono farsi refertare e andar via, i volontari vengono lasciati soli a combattere contro una serie di ingiustizie e di ordini provenienti dalla centrale operativa. A questo punto i volontari non chiedono altro di essere denunciati, forse solo in questo modo si potrà fare luce su chi e su come viene gestita l’emergenza in provincia di Caserta. Qualcuno con un minimo di intelligenza potrebbe anche chiedersi: perché l’associazione di volontariato non fa qualcosa per non esporre i propri Volontari al rischio di contagio???!!! Ebbene, non c’è mai fine al peggio! Proprio in questi giorni pare che la Misericordia di Caivano (associazione che attualmente svolge emergenza anche in provincia di Caserta)  abbia invitato i propri Volontari a firmare un documento attestante la propria libera disponibilità a svolgere in completa autonomia  l’attività di volontariato, di provvedere al versamento di 600 euro annuali come quota associativa e di provvedere singolarmente alla propria copertura assicurativa ( questa ultima non era già prevista dai requisiti del bando di assegnazione?!?!?)
Fin qui, pur sforzandoci, pare che non ci sia nulla di strano….tranne il fatto che tale attestazione abbia come data, nel migliore dei casi, quella di due decenni fa. In barba a chi, con la nuova gara di affidamento del servizio emergenza 118 prevedeva personale contrattualizzato e la fine del finto volontariato, si attende l’esito dei legali ai quali è stato sottoposto il suddetto documento.