Non si può certo dire che Giuseppe Cirillo sia una persona che non faccia esattamente ciò che dice! Dopo il suo intervento davanti alla sede della Rai di Via Marconi a Fuorigrotta, della settimana scorsa, quando gli fu negato l’ingresso alla tribuna elettorale con il barboncino Leone come rappresentante della sua lista ‘Buone Maniere’, Cirillo aveva ottenuto l’assicurazione da parte dell’emittente di stato, che alla successiva tribuna elettorale, in programma ieri, avrebbero autorizzato la presenza del barboncino Leone che, per l’occasione aveva cambiato nome diventando Educato. Cirillo ha vinto la sua personale battaglia, portando per la prima volta nella storia un cane in un dibattito politico, un gesto provocatorio ma significativo, una presenza silenziosa che forse dice molto di più di tante parole che poi non hanno alcun seguito nei fatti ‘una politica da cani’ questo lo slogan del candidato alla presidenza della Regione Campania Giuseppe Cirillo, che sarà anche eccentrico, frenetico, imprevedibile ma sicuramente ‘Non ha padroni se non se stesso’ come ama precisare il candidato…ed il ‘se stesso’ è un casertano che dimostra di pensare alla comunità senza secondi fini, come ha dimostrato più volte e continua a dimostrare, pagando di tasca propria interventi pubblici per migliorare la vita dei cittadini. Non è soltanto coreografico il messaggio di Cirillo per quanto si voglia pensare, criticare o tentare di sminuirne il significato che è ben più profondo di quanto possa apparire… il messaggio è quello che indica l’unica possibilità di sopravvivenza a ciò che siamo diventati e che ci soffocherà fino a disperderci nel nulla. Il messaggio nel suo significato profondo, è un richiamo all’autenticità, al coraggio, al ripristino di una sensibilità quasi primitiva, sulla cui base, innestare nuovamente, i germogli di una nuova ed antica maniera di essere, di vivere e di rapportarsi con gli altri. Le messe in scena, talvolta paradossali, di Cirillo, rappresentano un salutare scossone per rendere questo necessario ritorno alle origini di noi stessi, indispensabile. Un ritorno che è già un inizio vittorioso verso il recupero di noi stessi…Questa volta, chissà che tutti insieme, magari riflettendo seriamente sulla necessità di una sosta intelligente del pensiero e del giudizio superficiale, gratuito ed emozionale, non si possa finalmente uscire dal guado e pensare in grande
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