SANTA MARIA LA FOSSA – La Onlus ‘Nero e non solo!’ ha presentato un progetto di realizzazione della fattoria sociale ‘meta’ su beni confiscati alla camorra sulla via vecchia di Capua, in una zona già affidata in precedenza per allevare lumache. Di seguito il comunicato:
“La realizzazione della Fattoria rappresenta un manifesto di procedure virtuose ed esempio di buone pratiche per il riuso dei beni confiscati. Il progetto dello studio Centola & Associati – Mosaico Vegetale – è risultato vincitore del concorso denominato “Dal degrado alla bellezza” bandito da Agrorinasce in collaborazione con i Comuni aderenti al Consorzio, la Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli e la Facoltà di Ingegneria della SUN di Caserta, con il patrocinio di Confindustria Caserta e degli Ordini degli Architetti e Ingegneri di Caserta. Il recupero e la valorizzazione del bene è stato approvato e finanziato dal Ministero dell’Interno, nell’ambito del PON Legalità 2014/2020 per l’importo di euro 1.400.000,00. La progettazione esecutiva è stata completata ad Aprile 2019.
La Fattoria Sociale “Meta”, nel comune di Santa Maria La Fossa, è realizzata su un terreno confiscato alla camorra affidato all’Associazione Nero e non solo! ,già parzialmente utilizzato per allevare lumache. La finalità dell’intervento è rendere operativo il progetto di riuso sociale del bene confiscato per potenziare le attività di educazione alla legalità, la partecipazione della comunità e l’attività agricola.
L’idea della Fattoria, pensata come un “Mosaico Vegetale”, è l’integrazione nel paesaggio agricolo, innescando la partecipazione costante della comunità alla vita e all’evoluzione di un’opera architettonicopaesaggistica aperta, attraverso la coltivazione e la cura di 2700 vasetti. I vasetti, in numero uguale agli abitanti del piccolo comune agricolo casertano, sono integrati tra le facciate dell’edificio e contengono essenze tipiche per produrre cibo biologico: erbe aromatiche, ortaggi, piccoli frutti… L’obiettivo funzionale e sociale dell’opera è di offrire ai concessionari del bene confiscato una serie di spazi, servizi e opportunità, incluse quattro camere doppie per accogliere e integrare al meglio i lavoratori e i collaboratori.
La sistemazione paesaggistica delle aree esterne che accolgono parcheggi, spazi per il tempo libero, un pioppeto e un orto biologico. Il terreno sarà inoltre liberato da due volumi esistenti abusivi e fatiscenti. Il piano terra ospiterà un’area porticata per accogliere i visitatori; nella hall di ingresso, sarà allestita con una piccola zona per l’esposizione e la vendita dei prodotti tipici, in comunicazione con un open space di oltre 132 mq per la sistemazione di tavoli per le degustazioni o per scopi didattici, culturali e laboratoriali. Una parete attrezzata in legno, con ripiani espositivi a diverse altezze, completa l’arredo di questo accogliente spazio polifunzionale.
Adiacente a questa è prevista un’aera di servizio con cucina, bagni, locali tecnici, spogliatoi per i lavoratori, sala lavorazione lumache, sala estrazione della bava.
Una scala in cemento conduce al piano superiore dove sono previsti ulteriori spazi riservati per l’ospitalità̀ e a servizio del terrazzo panoramico che può̀ essere usato per eventi, laboratori didattici, degustazioni, incontri e attività̀ spontanee di aggregazione. Al primo piano sono previste due camere con bagno privato, bagni comuni e una hall dotata di un piccolo angolo cottura con piastra a induzione.
La Fattoria Sociale può essere definita “edificio ad energia quasi zero”. Le tecnologie principali utilizzate per la struttura sono la pompa di calore, sistemi di illuminazione a LED ed una innovativa architettura di gestione domotica della struttura basata sulla tecnologia IoT. L’edificio, inoltre, è dotato di un impianto fotovoltaico con potenza totale pari a 8.000 kW. Le scelte progettuali e dei materiali impiegati è stata operata volendo assicurare la massima sicurezza, durabilità̀, sostenibilità̀ e bellezza con costi di realizzazione, manutenzione e gestione
contenuti al minimo indispensabile. Il progetto prevede soluzioni ad hoc per il superamento delle barriere architettoniche.