ELEZIONI CELLOLE: TRA RICUSAZIONI, TAR E VELENI, PARTE LA CAMPAGNA ELETTORALE

0

…IL PUNTO DI VISTA DI APPIA POLIS

           –           di Giulia Bosco         –                  

I concorrenti della lista Cellole nel Cuore ELEZIONI CELLOLE: TRA RICUSAZIONI, TAR E VELENI, PARTE LA CAMPAGNA ELETTORALE
I concorrenti della lista Cellole nel Cuore

La giostra si è avviata, il grande caravan serraglio rappresentante la politica cellolese si è messo in marcia per arrivare a destinazione il 20 e 21 settembre prossimi; data di svolgimento delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale cellolese. A Cellole si è votato appena due anni fa – nel 2018 – e vinse la coalizione guidata dall’Avvocatessa Cristina Compasso, la quale fu sfiduciata dai suoi assessori-consiglieri comunali assieme ai consiglieri di opposizione, ad appena un anno e mezzo dalla sua elezione; da qui, il commissariamento e la fissazione di nuove elezioni, che saranno tenute in concomitanza con le elezioni regionali ed il referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari.

Premesso ciò, ed atteso la “sfuriata” di chi ha fatto la corsa a dare la notizia del pronunciamento sfavorevole del TAR Campania verso la lista della Compasso, noi di Appia Polis abbiamo avuto voglia di offrire il nostro punto di vista globale sulla faccenda elezioni a Cellole; nonostante fummo i primi a raccontare i fatti relativi alla bocciatura della lista (LEGGI QUI).

Si parte, inevitabilmente, dalla lista esclusa; la lista appunto della ex sindaca Cristina Compasso, che già aveva avuto diverse difficoltà nei giorni precedenti la scadenza dei termini per la presentazione, come da noi ampiamente raccontato.

Difficoltà dovute unicamente alla leadership da imporre in quella che sarebbe stata poi la lista “contro”; Compasso, Lauretano, Sorgente, Montecuollo…tutti sicuri di meritare il ruolo di candidato sindaco e tutti con il coltello fra i denti fino alle 11:30 passate di sabato 22 agosto…ovvio che poi sarebbero arrivati in ritardo alla consegna della lista.

Dicevamo lista “Contro” principalmente Giovanni Iovino, ex vice sindaco della giunta Compasso e considerato, da lei stessa, il regista della fine prematura (politicamente parlando) della propria esperienza amministrativa. Una lista di “vendetta” quindi, quella voluta dall’avvocatessa e dai suoi “consigliori”, ma come diceva la “grande anima”, il Mahatma Gandhi: “occhio per occhio e il mondo diventa cieco”.

…e ciechi sono diventati i componenti della lista “Cellole nel cuore”, i quali per inseguire la bramosia di vendetta della loro leader, perché poi alla fine a spuntarla sul ruolo di candidato sindaco fu lei Cristina Compasso, non sono stati capaci di “vedere” il baratro burocratico nel quale si stavano gettando; baratro rappresentato dal termine “tassativo” – così si esprime il Consiglio di Stato, nella trattazione di un caso simile – fissato nelle ore 12:00 del 22/08 per la presentazione della lista completa di tutti i suoi documenti con “concreto valore giuridico”.

Così non è stato, e difatti il TAR della Campania rileva che viene consegnato il plico oltre le ore 12:00 e testualmente scrive: “ne discende, alla luce di quanto esposto, che resta confermata l’insanabile tardività della presentazione della lista “Cellole nel Cuore”, come correttamente rilevato dalla sottocommissione elettorale, essendo il relativo plico, completo di tutta la documentazione, stato prodotto oltre le ore 12,00 del 22 agosto 2020 in assenza di valida causa di giustificazione”; questa sentenza del TAR quindi, conferma due cose…

La prima, è che la lista della Compasso è stata colpevolmente presentata in difformità a quanto stabilisce la legge, mettendo in risalto l’inadeguatezza dei presentatori, ovvero il gruppo di supporto che affianca la Compasso già dalla primavera 20108; gruppo già segnato, con la Compasso in testa, dalla “macchia” di non aver saputo fare il sindaco e quindi di meritarsi la successiva sfiducia.

La seconda, è che la Sottocommissione elettorale circoscrizionale, che ha sede presso il comune di Sessa Aurunca in quanto sede della ex Pretura mandamentale – la sottocommissione era per legge presieduta dal Pretore – non è un organo di repressione politica – come gridato da qualcuno dei supporter della Compasso – ma solo un organo superiore di verifica che è competente all’esame e all’ammissione delle candidature nelle elezioni comunali e circoscrizionali (articoli 21, 34 e 35 della l.r. 19/2013). Le deliberazioni delle commissioni circondariali soggiacciono al potere di autotutela, che, nel caso di provvedimenti di ammissione e ricusazione di candidati e liste, può essere esercitato fino alla pubblicazione dei manifesti con i candidati. Questo dice la legge, questo dice il Consiglio di Stato, questo ha detto il TAR Campania…fa specie che il gruppo della ex sindaca Compasso abbia gridato al “complotto”, perché ci era sembrata una lista abbasta qualificata culturalmente: quasi tutti laureati, tre avvocati in lista compresa la Compasso, più il suo più fidato consulente ispiratore, il fratello Attilio anch’egli avvocato, due appartenenti alle forze dell’ordine (Di Meo e Tumolo); questa è la figura che hanno fatto?

Se è stata una figuraccia o meno, lo stabiliranno i cittadini cellolesi tra non meno di cinque anni, perché siamo pronti a scommettere che dei dodici esclusi più la candidata sindaca, torneremo a sentir parlare alle prossime comunali.

Per ora restano: come detto la figuraccia da principianti per non essere stati in grado di presentare la lista, che si somma alla pessima figura di aver composto la lista con coloro che le hanno firmato la sfiducia appena a dicembre scorso, che si aggiunge al fatto di essersi fatta sfiduciare dai suoi compagni del 2018.

Speriamo che la faccenda si chiuda così, senza avere ulteriori strascichi giudiziari, appellandosi al Consiglio di Stato…ma anche, che il violento battibecco – di cui ci hanno riferito – verificatosi quel famigerato sabato 22, con la segretaria comunale dott.sa Mariangela Terribile, non porti conseguenze.

Infatti, dalle testimonianze raccolte tra i presenti, pare che quel giorno le offese e le minacce verso la incolpevole segretaria, si siano sprecate…alcune anche a favore delle telecamere del sistema interno di videosorveglianza; ma tant’è, vedremo se la Terribile darà seguito ad azioni di rivalsa!

Ancorché inevitabile è la scia di veleni che questa vicenda ha generato nella cittadina di Cellole. L’esplosione di pareri di ogni fattura, mediante l’utilizzo dello strumento dei social media, è stata massiccia e connotata principalmente da un sentimento di “tifoseria”, quasi calcistica, come solo in Italia sappiamo fare.

Ai commenti dei tifosi di “prima linea”, ovvero di coloro che eufemisticamente posizioniamo in “trincea” a scambiarsi allegre schioppettate, si sono aggiunti i pareri di curiosi “illuminati”, i quali si sono lanciati in sferzanti giudizi sull’operato di Guido Di Leone e della sua squadra. Talmente sferzanti e taglienti da indurre lo stesso Di Leone a dire basta ed a consegnare una denuncia per diffamazione presso la Polizia Postale di Caserta per tramite del Commissariato PS di Sessa Aurunca.

Ma cosa ha fatto sì che il candidato sindaco della lista “Noi per Cellole”, perdesse la sua abituale tranquillità tanto da portarlo presso l’autorità giudiziaria a chiedere che venga individuato il colpevole?

Crediamo sia l’affermazione di un tal “Nello Ghioni” – nome artatamente di fantasia corredato da una maschera di Anonymus – che recitava: “…ci spieghi il pupazzo della legalità (Guido Di Leone – NDR) qualcosa in merito ai sui trascorsi giudiziari…”.

Ecco, siamo curiosi di scoprirlo anche noi, se Di Leone ha “trascorsi giudiziari” certificati vorremo conoscerli perché Appia Polis non ha mai lesinato giudizi negativi verso i politici che hanno commesso nefandezze varie. Comunque, da una analisi pre-ricusazione che avevamo fatto come da nostra abitudine, nessuno dei tre candidati alla carica di sindaco di Cellole ci aveva dato modo di dubitare…ma certamente Appia Polis non è infallibile.

Restiamo quindi in trepidante attesa degli sviluppi della denuncia presentata da Di Leone, ma se nel frattempo il signor Nello Ghioni volesse farci partecipi delle informazioni in suo possesso, gliene saremo grati.