![EX CANAPIFICIO, ARGINATI I CASI DI COVID 19. ECCO COME ABBIAMO EVITATO UN NUOVO FOCOLAIO CENTRO SOCIALE EX CANAPIFICIO 300x300 EX CANAPIFICIO, ARGINATI I CASI DI COVID 19. ECCO COME ABBIAMO EVITATO UN NUOVO FOCOLAIO](https://www.appiapolis.it/wp-content/uploads/2019/09/CENTRO-SOCIALE-EX-CANAPIFICIO-300x300.jpg)
Nelle ultime settimane, il centro sociale “Ex Canapificio”, in qualità di ente gestore del progetto Sprar/Siproimi del Comune di Caserta, si è ritrovato nel pieno dell’emergenza covid. Fin dai primi momenti della fase 2, abbiamo lavorato per ottenere uno screening completo, volto a garantire la sicurezza dei beneficiari del progetto, ma anche degli operatori sociali che vi lavorano, categoria tra le più a rischio di contagio, così come riconosciuto recentemente anche dall’INAIL. Dai risultati dello screening sono emersi due positivi su circa 120 tamponi: un operatore, poi ricoverato all’ospedale covid di Maddaloni e un beneficiario, lievemente sintomatico, posto in quarantena presso il proprio domicilio. Tra i 6 contatti individuati è stato riscontrato un altro operatore positivo, asintomatico e anch’esso messo in quarantena. Da qui siamo risaliti ad altri 18 contatti, tutti posti in isolamento fiduciario. Tutto questo si è verificato nel pieno del caos dovuto ai rientri dall’estero, con l’ASL in difficoltà per il numero elevato di tamponi da effettuare e per spazi insufficienti per garantire la sicurezza di tutti. Prendendoci una grossa responsabilità abbiamo deciso di organizzare i 18 tamponi di controllo presso gli uffici del progetto Sprar, recentemente fittati dopo la chiusura della nostra sede storica. L’organizzazione è stata scrupolosa, un punto di ritrovo all’aperto, delimitato e con sedie distanziate l’una dall’altra, un accesso per il tampone concesso ad una persona per volta, all’interno dell’ufficio, in modo da garantire la privacy e non creare apprensione tra chi abita nei pressi degli uffici. Fortunatamente tutti i tamponi sono risultati negativi, grazie ad un lavoro attento che ci ha permesso di isolare subito i casi a rischio contagio, ma grazie soprattutto al modello di accoglienza diffusa che da anni portiamo avanti. Un modello che garantisce minori contatti fisici tra tutti i beneficiari, la possibilità di seguirli meglio e una maggiore integrazione sul territorio, ma che oggi viene messo a rischio dai decreti sicurezza, che vanno cancellati il prima possibile. Rilanciamo un appello alle istituzioni locali affinché dimostrino una maggiore sensibilità e sostegno a chi lavora nel sociale, anche con la messa a disposizione di spazi sufficientemente ampi e sicuri, per poter continuare a garantire il distanziamento fisico, ma mantenere invece la solidarietà e la vicinanza sociale di cui c’è bisogno”.