OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 109

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(f.n.) – L’ultima volta che è stata erogata una fascia retributiva al personale del comparto dell’Aorn di Caserta, risale al marzo del 2008. Da quella data in poi,  nell’Ospedale di Caserta, non hanno operato in silenzio e per vocazione, le monache di clausura o i frati trappisti, nel senso che, oltre alla cura dei malati, la meditazione e la preghiera non hanno rappresentato l’unica attività, cui fosse dedito il personale a diverso titolo, dalla palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco fino ai vari padiglioni, passando per il parcheggio…Negli ultimi dodici anni le attività sono state molteplici e tutte perfettamente “autonome” e tra queste,  con una certa ritualità , oltre ad altre svariate quisquillie più o meno redditizie, come l’accantonamento delle protesi ortopediche negli sgabuzzini e l’opportuno silenzio conseguente, o le battaglie a perdere per recuperi vari, finite negli altrettanto opportuni dimenticatoi,  si è tenuta la Sagra dello Straordinario, gestita e sincopata da alleanze su misura, tra sindacati e Cerchio Magico e Sue Diramazioni, tutti “ciccetti” occidentali  che hanno gestito l’Ospedale come una clinica privata e in alcuni casi come un resort per raccomandati e privilegiati. Il denaro sparso ad mentula canis, accompagnato da opportuni silenzi compiacenti, impegnato non soltanto per pagare le ore di straordinario, illegittimamente concesse, oggi naturalmente rappresenta la causa principale, in virtù della quale, la fascia retributiva, più volte annunciata e promessa, non è stata ancora erogata. La vicenda della premialità Covid, elaborata male e gestita peggio, sia dai sindacati che dalla Regione, ha contribuito ad intorbidire le acque e a rendere il clima interno all’ospedale, simile a quello che staziona a mezz’aria, in una polveriera. Gli equilibri, oggi rischiano di saltare definitivamente, equilibri peraltro, già compromessi da anni ed anni, caratterizzati dall’assenza di regole, condizionati dalle piccole sacche di potere che, a colpi di sgambetto nell’ombra e della posa in opera di articolate imposture, hanno retto bene o male fino ad oggi. Ma…il lockdown ha rappresentato una sorta di reset che di provvisorio, a quanto pare, non ha avuto nulla…visto che la ripresa non è stata così automatica, come avrebbe potuto e dovuto essere, qualora nei due mesi di “fermo”, qualcuno si fosse creato il problema di una necessaria verifica degli ingranaggi giusti, degli opportuni controlli, assumendo i doverosi e conseguenziali provvedimenti. Nulla di tutto questo è avvenuto e la situazione attuale è tale da far persino passar l’estro di criticare…infatti, non c’è nulla di peggiore di ciò che appare ed è scontato. Il direttore generale avrebbe dovuto rappresentare una garanzia per tutti dal punto di vista dell’efficienza e dell’organizzazione, proprio perché conosce il sistema, per averlo attraversato per circa tre anni, ma… a quanto pare non ha alcuna intenzione di assumere posizioni drastiche… o almeno lasciar intendere quali siano le sue intenzioni.  A breve dovrebbe tenersi un tavolo di trattative sul problema relativo alla fascia retributiva e la proposta avanzata dal Dg Gubitosa, di erogare il 50 per cento entro la fine del 2020 ed il rimanente nel 2021 non sembra al momento, una ipotesi percorribile perché non è sostenuta da alcuna garanzia… Se volesse porre in campo una mossa intelligente e strategica il Dg Gubitosa dovrebbe lasciare la decisione interamente nelle mani dei sindacati, provvedendo esclusivamente a garantire i fondi. Ulteriori ritardi o traccheggiamenti sull’argomento otterrebbero soltanto di gettare palate di ridicolo su una questione seria e fondamentale, per la credibilità dell’Azienda. Hasta el Domingo!