OSPEDALE MOSCATI, ORTOPEDICI & SIGNORE

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(f.n.) – E’ davvero stupefacente la facilità con cui nell’immaginario o nel giudizio di alcuni, si passi nell’arco di pochi minuti, dallo status di grandi giornalisti a quello di rappresentanti di un giornalismo “sensazionalistico, disinformato e provinciale al servizio di finalità e cause che non si vogliono neanche considerare…” e tutta l’ipocrita gentilezza del giorno prima, si areni nella banale realtà del giorno dopo che, guarda caso, rivela piccole cose fastidiose, che una giovane signora, che cambia idea con la facilità con cui cambia l’acconciatura, non ha condiviso, ritenendo evidentemente, che la serietà e la qualità di un/a giornalista, si misurino dalla sua disponibilità a ritenere gli amici. una categoria protetta, esente da critiche ed impermeabile ad ogni insinuazione. La gentile signora è leggermente fuori strada e completamente digiuna, di quelle che sono le regole e soprattutto la morale, di un/a giornalista, la cui unica fortuna consiste nella certezza matematica, che il giudizio dei suoi pochissimi amici, rimarrebbe comunque ed in qualsiasi frangente, inalterato e splendente come una pietra preziosa.  La gentile, ma non troppo,  signora che si è ritenuta offesa dall’articolo, in cui si commentava in maniera critica, il trasferimento dell’ortopedico Adriano Santulli all’Ospedale Moscati e quindi a due passi dall’azienda di famiglia, il Centro di Riabilitazione Santulli,  e tutti/e coloro che, mortificando impunemente l’armonia del periodare, si consentono il lusso di insinuare che all’origine degli articoli pubblicati su certi argomenti, vi siano “finalità e cause” differenti da quelle che ci inducono alla ricerca della verità a qualunque costo,  dovrebbero soprattutto imparare quella ‘ntecchia” di educazione elementare che impedisca loro di trascendere e di involgarire l’assunto, offendendo del resto,  molto più loro stessi/e soprattutto se “giovani donne”,  che coloro che vorrebbero “tanto”  aver mortificato e costretti a chiedere scusa. Cara signora e cari tutti dietro al paravento, avremmo gradito un ringraziamento e non un rimbrotto…un ringraziamento per esserci limitati al giudizio politico sull’imbarazzante trasferimento da Marcianise ad Aversa e per non essere entrati nel merito della qualità professionale del dottor Santulli, di cui in verità non conosciamo nulla e non ci interessa nulla, ma sia chiaro che, qualora si fosse trattato di un genio dell’Ortopedia, non avremmo modificato la nostra critica al sistema, di una sola virgola;  un ringraziamento per non aver rilevato quell’altra originale faccenda, che parla di una probabile incompatibilità del ruolo di consigliere comunale con quello di titolare di un Centro di Riabilitazione che potrebbe all’occorrenza, rientrare nel novero delle strutture da considerare idonee, per eventuali progetti del Comune di appartenenza; un ringraziamento per non aver ironizzato “sull’opposizione ma non troppo” di chi si oppone ma gestisce politicamente, nel silenzio assenso compiacente e con profili diplomaticamente bassi…Cara signora…se avessimo desiderato essere fastidiosi ed esserlo con la Santulli family, avremmo potuto ed anche in quel caso, lei non avrebbe avuto alcun diritto di entrare nel merito della qualità giornalistica di chicchessia, né tantomeno di chiedere “in modo solerte di riparare subito”. Riparare cosa? Riparare forse alle pietose omissioni cui il nostro buon cuore e la nostra generosità sempre eccessiva, indulgono? Suvvia… lasci stare…Hasta la suerte!