– di Giulia Bosco –
Come già raccontato nel nostro articolo precedente, per le imminenti elezioni comunali di Cellole, la situazione nel paese del litorale Domizio continua a non essere del tutto chiara, salvo piccole certezze.
La certezza per ora, è la lista creata in collaborazione tra Guido Di Leone e Giovanni Iovino, i quali hanno messo assieme un gruppetto abbastanza affiatato per la competizione amministrativa locale, pur conservando importanti “diversità” in merito agli appoggi per le elezioni regionali.
Sul tema elezioni comunali e appoggi ai candidati per le regionali ci torneremo a breve con apposita trattazione.
Restando ora in tema di comunali cellolesi, al capitolo “incertezze” troviamo ancora l’ex Sindaca Cristina Compasso ferma al palo e in grossa difficoltà nell’organizzazione della lista che vorrebbe guidare; in considerazione del fatto che pur di arrivare allo scopo che si è prefissa, ha dovuto raccogliere attorno a se una discreta schiera di personaggi vari che non l’aiutano certo nell’impresa, ma la rendono forse l’unico nome ancora spendibile.
Arriviamo a questa conclusione non per partito preso, ma semplicemente per aver “sentito” gli umori della piazza che non è stata certo benevola con i presunti compagni di squadra della bionda avvocatessa, i cui nomi per carità di patria taceremmo in questa occasione.
Restando in “casa” Compasso, si dice che i suoi spin doctors, dopo aver riesumato dalla naftalina l’ex assessore Arturo Montecuollo, pare abbiano trovato un clamoroso accordo, se pur ancora ballerino, con Francesco Lauretano. Ricordiamo che l’avvocato Lauretano, pochi mesi fa, fu uno degli artefici della fine dell’amministrazione Compasso…uno dei “novelli congiurati” alle casereccie Idi di Marzo.
Artefice e stratega di questo accordo “contro natura” sembra essere stato il cugino della Compasso Giovanni Di Meo, il quale assieme ad Attilio Compasso – fratello della ex sindaca – restano i veri pupari, loro muovono i fili della bella Cristina che ci mette solo la faccia; ma su Giovanni Di Meo ci ritorniamo dopo.
Fuori da questo laboratorio di alchimisti, c’è sempre l’ex consigliere Franco Sorgente, il quale ancora sta girando su tutti i tavoli di trattative cercando disperatamente qualcuno che gli offra l’incoronazione quale candidato Sindaco.
Fin qui abbiamo raccontato i fatti in evoluzione, ma bisogna anche che ci vengano permesse alcune ipotesi.
La regina delle ipotesi, che la nostra immaginazione ci suggerisce avendo testato il terreno come i cani cercatori di tartufi, deriva dalla partita a distanza giocata da un “vecchio” professionista del tavolo politico, ovvero Tonino Lepore, il quale negli ultimi giorni pare sia tornato attivissimo dopo qualche anno di catalessi.
Detto ciò, formuliamo l’ipotesi: Lepore, forse tramite il figlio, cercherà di avvicinare Franco Sorgente – Lepore junior e Sorgente si frequentano – magari promettendogli anche la candidatura a Sindaco; ingaggiato Sorgente, lo stesso Lepore chiamerà a raccolta il suo storico fido scudiero Lauretano e il manovrabile Arturo Montecuollo, ai quali prometterà la stessa cosa promessa a Sorgente. A quel punto la lista Compasso sarebbe minata nelle fondamenta e risulterebbe debolissima, rischiando di crollare; ed arrivati a questo punto, “senza colpo ferire”, il buon Giovanni Di Meo, si libererebbe elegantemente della ingovernabile e cocciuta cugina Cristina e aproderebbe anche lui lì, alla corte di Lepore.
Il “senza colpo ferire” non dispiacerebbe neanche alla ex presidente del Consiglio Marianna Mauriello che pare sia sempre più vicina a Lepore, ma non sa come dirlo alla Compasso, con la quale hanno vestito gli abiti delle “eroine senza macchia” nella precedente amministrazione. Magari il nostro articolo varrà da notifica delle decisioni della Mauriello verso la Compasso…hai visto mai tornassimo utili!
In tutto questo bailamme, c’è un altro tessitore silenzioso che vedrà la sua tela completata; il ragioniere Franco Sorgente, zio Franco, lo zio del giovane Sorgente anelante una candidatura a sindaco. L’uomo che non si è fermato mai un giorno per assicurare una prospettiva di rango all’omonimo nipote.
Se la nostra ipotesi dovesse risultare formulata correttamente, ne deriverebbe un delitto perfetto, e la vittima sarà sempre la stessa, Cristina Compasso; un ruolo, quello della vittima, che di solito le riesce anche bene.
Come già detto nel precedente articolo, Cristina Compasso è in bilico e la sua testa, a questo punto, è interamente nelle mani del cugino Giovanni Di Meo.
La domanda è: Di Meo, a fronte di una scelta utilitaristica dettata dalla necessità di sopravvivenza personale, opterebbe più per Franco Sorgente (alias Tonino Lepore) o resterebbe fedele al vincolo di sangue che lo lega alla Cugina?
L’impressione è che Lepore, da esperto giocatore quale è, li sta portando tutti al proprio tavolo per poi spuntare lui la candidatura a Sindaco, male che vada, in subordine piazzerebbe un Lauretano qualsiasi!
Una cosa è sicura: Lepore si sta attivando anche sul lato politico regionale e si sta impegnando il consenso della lista in costruzione per Fratelli d’Italia, per poi ricominciare il suo percorso politico quando uscirà ufficialmente dalla catalessi di cui sopra.
Certo è che a Cellole, “il guardare al futuro” tanto agognato negli ultimi 4 o 5 anni che avrebbe impresso alla politica locale un cambio di passo, si sta vanificando con un vero ritorno al passato.
Quanto sarà apprezzato dalla popolazione questo riproporsi di qualche dinosauro politico lo vedremo tra qualche giorno.