– di Giulia Bosco – Ci risiamo, sempre lo stesso posto, sempre nello stesso periodo e sempre con le stesse modalità; il piromane di Piedimonte di Sessa è tornato a colpire.
Nella tarda mattinata di ieri, si è sviluppato un vasto incendio lungo la strada che collega le frazioni di Carano e Piedimonte, che complice la presenza di un rigoglioso canneto molto “verde” ha generato una altissima colonna di fumo che ha invaso la strada e impedito la circolazione.
In quell’area, non è la prima volta che si verificano situazioni simili; infatti negli ultimi anni sono stati segnalati diversi incendi nel medesimo punto e non può essere certo per un caso particolarmente sfortunato.
Alcuni residenti della zona, ci riferiscono che due anni fa, per la precisione a fine luglio, un incendio appiccato sempre in località Cristone, arrivò addirittura a lambire le prime case della frazione di Carano, ma per fortuna fu bloccato prima che potesse fare danni seri a cose e persone.
L’incendio di ieri, è stato domato da una squadra di Vigili del Fuoco, allertati dagli automobilisti bloccati nel fumo, e bisogna ringraziare il loro pronto intervento perché la giornata era abbastanza ventosa e ci sarebbero state conseguenze ben più gravi se non fossero intervenuti.
Il problema degli incendi dolosi nella zona del comune di Sessa alle pendici della catena del Massico, è vecchio e di difficile soluzione. Alla scarsità di personale dei Carabinieri Forestali della Stazione di Roccamonfina, i quali non riescono a presidiare un territorio vastissimo che va da Mondragone fino a Rocca D’Evandro, dalla foce del Garigliano fino a Presenzano e Riardo, si unisce la disorganizzazione del locale presidio degli addetti all’antincendio boschivo della Regione Campania, i quali spesso vengono chiamati e non intervengono.
Fortunatamente però ieri sono intervenuti i Vigili del Fuoco i quali hanno anche accertato che l’origine del fuoco è stata di natura dolosa perché sono stati rilevati ben due focolai che si sono sviluppati contemporaneamente senza entrare in contatto tra di loro. Uno dei focolai infatti è partito dal canneto lungo la strada, mentre il secondo focolaio si è sviluppato in un terreno privato nelle vicinanze in stato di abbandono e ricolmo di arbusti secchi, motivo per il quale il fuoco ha avuto gioco facile nello espandersi.
Questa certezza dei VV.F., che lo ricordiamo in queste occasioni hanno poteri di autorità giudiziaria, ha fatto sì che si ponesse sotto osservazione la zona anche in concerto con le altre forze dell’ordine presenti sul territorio, le quali hanno già dei soggetti monitorati.
In considerazione del fatto che questi incendi hanno origine sempre nella stessa zona, individuata grazie alle segnalazioni degli anni passati entro un raggio di 500-600 metri dal canale del Cristone, il maledetto piromane sarà sicuramente una persona che abita in quell’area e che ha facilità di spostamenti conoscendo bene la zona e i sentieri secondari; senza dubbio una persona molto ignorante e con disturbi della personalità, come quasi sempre riscontrato in soggetti affetti da questa psicopatologia.
Speriamo quindi che questo piromane abbia le ore contate e che gli venga impedito di continuare ad arrecare danni all’ambiente ed alle coltivazioni che con tanti sacrifici gli agricoltori del posto cercano di portare avanti.
Si spera che un contributo più importante verso questo problema degli incendi dolosi, possa essere offerto dall’imminente riapertura del Comando Stazione dei Carabinieri Forestali di Sessa Aurunca che proprio in questi giorni attende l’arrivo di un nuovo contingente di militari.