INCHIESTA COVID HOSPITAL: SEQUESTRATO CELLULARE DI VERDOLIVA

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NAPOLI – L’inchiesta sui  Covid Hospital campani prosegue e ieri i carabinieri hanno perquisito casa e ufficio di Ciro Verdoliva e sequestrato il cellulare. Il manager dell’Asl Napoli 1, non era a Napoli, è rientrato immediatamente e si è messo a disposizione degli inquirenti.

L’inchiesta del pm Mariella Di Mauro coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, ipotizza i reati di concorso in turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture.

Il bando fu pubblicato nel momento di massima crisi dell’epidemia Covid. Con un procedimento di estrema urgenza conclusasi in meno di 24 ore, fu conferito l’appalto per mettere a disposizione del territorio campano 72 nuovi posti letto di terapia intensiva in moduli prefabbricati a Ponticelli, nell’area del parcheggio dell’Ospedale del Mare, e a Caserta e Salerno. Il Covid Hospital ha rappresentato uno dei passaggi centrali della strategia di contenimento del virus messa in campo dalla Regione.

I primi quattro esposti di Taglialatela sono già nel fascicolo della pm Di Mauro. La Procura si muove con cautela, tenuto conto del contesto senza precedenti, di grande allarme e preoccupazione, in cui l’operazione è stata concepita e poi perfezionata, ma al tempo stesso con la volontà di approfondire tutti i passaggi della vicenda, compreso quelli riguardanti l’esecuzione dei lavori e i subappalti. Nella fase iniziale sono stati acquisiti atti. Poi sono stati sentiti testimoni. Ora gli inquirenti hanno configurato le prime ipotesi di reato e sono scattate le perquisizioni. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa di Verdoliva, il manager era fuori città. Nel giro di poche ore, è tornato a Napoli e si è messo a disposizione dei carabinieri che hanno eseguito le perquisizioni. È stato sequestrato anche il telefono cellulare del dirigente. Assistito dall’avvocato Giuseppe Fusco, Verdoliva potrà replicare nei successivi passaggi dell’indagine. Chi gli ha parlato, lo descrive amareggiato ma tranquillo, perché sicuro di aver agito nella massima trasparenza e con l’unico obiettivo di consentire al territorio di affrontare una situazione mai vista prima. La Fase 3 delle indagini comincia adesso.