– di Michele Falcone –
L’autorizzazione a processare Salvini è un fatto di una gravità enorme. Mai la politica era scesa ad un livello così basso, cioè ad eliminare con tanta spudorata faccia tosta un avversario per via giudiziaria, con l’aggravante che gli intrighi politico-giudiziari emersi nel caso Palamara avrebbero dovuto consigliare quella banda di incapaci e di ex comunisti ad un minimo di cautela. Ma purtroppo l’odio incontenibile e il timore che l’eccessivo successo di consensi del Capo della Lega potesse mettere in pericolo la poltrona alla quale sono patologicamente incollati, ha avuto il sopravvento. Ma questi imbecilli hanno pensato o no che radicalizzare la lotta politica nel Paese potrebbe avere conseguenze funeste? Questi sprovveduti hanno capito o no che stanno riportando il Paese nello stesso clima degli anni di piombo? Quanti danni dovranno ancora fare prima di essere sloggiati a calci nel sedere dai palazzi del potere? E tutto questo avviene mentre l’inquilino del Colle, tamquam non esset