“Il 31 luglio abbiamo chiuso ufficialmente le misure straordinarie per l’emergenza Covid”. La presidente del CSV Asso.Vo.Ce. Elena Pera commenta così la fine di un percorso complesso, ma significativo “Dopo un iniziale smarrimento, che ci ha richiesto di rivedere immediatamente priorità e obiettivi, siamo lieti di aver dato il nostro contributo alla comunità. Questo grazie a un Consiglio Direttivo che non si è tirato indietro e si è immediatamente messo a lavoro per deliberare azioni specifiche di supporto alla cittadinanza, impegnando una cospicua somma di denaro perché i bisogni della comunità trovassero sollievo; allo staff che, anche a distanza, ha operato senza mai fermarsi; ma anche, e soprattutto, alle reti di volontariato che si sono strette attorno a noi negli ultimi mesi e che con il loro impegno sui territori hanno portato a compimento le azioni progettuali. E ovviamente, alle istituzioni – in particolare i Comuni ed i relativi Servizi Sociali – che si sono rese parte di un percorso che ci ha permesso di raggiungere capillarmente le famiglie in difficoltà”.
A quattro mesi dal lockdown che ha bruscamente interrotto la quotidianità di tutti noi – con ripercussioni economiche enormi, soprattutto a danno dei più deboli – il CSV Asso.Vo.Ce. si prepara al ripristino della propria programmazione abituale. Dal mese di settembre, infatti, torneranno pienamente operativi gli sportelli di Tutela dei Diritti e di Lotta alla Discriminazione che, prima dell’emergenza Covid, erano stati inaugurati in vari comuni del Casertano e dell’Agro Aversano nell’ambito delle azioni di Coprogettazione Sociale “Diritti al Punto” e “No.Di.”: azioni ispirate da una forte necessità territoriale, che tuttavia nei terribili mesi dell’emergenza hanno dovuto lasciare il posto a distribuzioni straordinarie di generi di conforto. Un cambio di rotta improvviso, che ha trovato il pieno accoglimento delle realtà associative impegnate nei rispettivi progetti, l’adesione di buona parte dei comuni coinvolti e il sostegno di realtà territoriali che, a fronte della necessità, hanno scelto di collaborare ex novo con il CSV e la rete progettuale. Se la rimodulazione dei progetti Diritti al Punto e No.Di. è stata radicale, diversa è la situazione per l’Emporio Solidale “Buono a rendere” della Valle di Suessola, che già prevedeva la distribuzione di generi di prima necessità a famiglie fragili, selezionate nel mese di febbraio con un bando a evidenza pubblica: l’allentarsi dell’emergenza ha comunque permesso l’avvio di azioni precedentemente sospese, come il supporto psicologico gratuito e il market solidale, aperti all’intera comunità.
“In questi mesi terribili” continua la presidente “ci siamo dovuti reinventare per non perdere il contatto con un territorio così provato. L’emergenza ci ha inoltre richiesto di rafforzare quei rapporti con gli enti Pubblici che avevamo già avviato con la coprogettazione del 2018, e che in questa fase sono stati strategici per l’individuazione dei destinatari delle nostre misure e la distribuzione degli stessi sul territorio : una sperimentazione di quel che è espressamente previsto dalla Riforma del Terzo Settore, che negli articoli 55 e 56 sollecita gli Enti Pubblici a coinvolgere il privato sociale nella coprogrammazione e nella coprogettazione di interventi per la comunità.
I risultati di questi quattro mesi sono importanti: attraverso un accordo con i Servizi Sociali di Aversa, Frignano, Castel Volturno e San Cipriano d’Aversa, nell’ambito del progetto No.Di, siamo riusciti a garantire per quattro mesi buoni spesa del valore di 100 euro a 18 famiglie per ogni comune; con la riconversione del progetto Diritti al Punto, 50 famiglie del comune di Caserta hanno avuto accesso a card e buoni spesa; le venti famiglie beneficiarie del Progetto Buono a Rendere, infine, hanno ricevuto in via straordinaria già dal 24 marzo – con una modifica rispetto al progetto che ha reso possibile l’immediata distribuzione dei beni proprio per far fronte all’emergenza – generi di prima necessità per l’alimentazione e la pulizia personale venti famiglie della Valle di Suessola senza spostarsi dalle proprie abitazioni.
Anche qui è stato importante il ruolo delle istituzioni e del privato sociale che hanno supportato la rete progettuale: è il caso della Protezione Civile e del Comune di Arienzo, che si sono mobilitati per il ritiro dei beni dall’Emporio e della sezione Valle Suessola Maddaloni della Croce Rossa, che ha supportato le OdV nella consegna dei pacchi nel territorio assieme alla Protezione Civile di Arienzo. A queste si sono aggiunti anche la Protezione Civile e il Comune di Santa Maria a Vico, che hanno supportato la distribuzione dei beni: di recente il Comune di Santa Maria a Vico si è inoltre unito alla rete progettuale con un apposito protocollo di intesa.
Abbiamo ricevuto diverse attestazioni di stima (tra le quali del Comune di Caserta) e diversi cittadini ci hanno contattato per ringraziarci: siamo lieti di questi riconoscimenti, che condividiamo con i nostri partner progettuali, ma non ci sentiamo autorizzati a dire che il nostro lavoro è finito.
Ad oggi non possiamo prevedere quella che sarà l’evoluzione dell’epidemia di Covid, né le misure da portare avanti nel prossimo futuro in caso di un inasprimento dell’emergenza: resteremo qui, in ascolto delle esigenze della comunità, per essere pronti ad intervenire nuovamente”.