ULTIMO ATTO- DIRITTO E GIUSTIZIALISMO (prima parte)

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            –         di Ciro Esposito         –                          racconto caserta ciro esposito scaled ULTIMO ATTO  DIRITTO E GIUSTIZIALISMO (prima parte)

Il titolo “ultimo Atto” della SAGA Diritto e Giustizia non deve preoccupare quel lettore che mi “attende” né deve mandare in sollucchero quelli che non mi “digeriscono” che possono dire: finalmente …ce lo siamo tolto dai C… Questo capitolo è l’ultimo che tratta del complotto contro la mia persona perché colpevole soltanto di avere idee chiare e voglia di fare quello per cui ero stato eletto; cose in contrasto col volere di alcuni: essi non potevano tollerare la mia operosità e quindi per “fottermi” mi aizzavano contro i loro compagni di merende, appartenenti agli organi strani della Stato che mi costringevano ad indossare le classiche mutande di acciaio … dovevo pur difendermi. Assicuro chi mi legge che i miei appunti continueranno per la parte che attiene agli onori e agli oneri. Per quello che i casertani mi hanno indicato di fare con il loro voto e farmi affermare, senza tema di smentite e ad alta voce: Non sono passato, per caso, per Piazza Vanvitelli; ne sono stato il visitatore anonimo di Palazzo Castropignano ma I’ amministratore che ha lasciato un’impronta chiara nelle “cose Casertane”. Lo dimostrano gli atti e sfido chiunque a dimostrare il contrario; lo potremmo fare anche a puntate e in pubblico dibattito. E non definitemi presuntuoso perché sono realista ad oltranza; non sono S. Ciro da San Benedetto e non mi incorono da me come fece Carlo Magno (era il 799?) ma se fossi vissuto a quel tempo, l’avrei certamente fatto come lo fece il figlio di Pipino il breve. La corona me l’ha sempre data democraticamente l’elettorato e se l’ho tenuta stretta per 40 anni ci sarà stato pure un motivo non essendo io un incantatore di serpenti…ma adesso andiamo al sodo.

 IL COMPLOTTO SI APPALESA!!! Avevano sempre tramato nell’ombra boicottando e criticando ogni mia iniziativa; si nascondevano dietro la velina anonima (operavano con due macchine da scrivere…l’ho saputo anni dopo da quelli che tormentati dal senso di colpa si sono pentiti e.…si sono scusati) Non avevano il coraggio di combattere lealmente e ora uscivano dalla fogna. La narrazione sarà lunga, articolata e precisa; traccerò linearmente ogni accadimento per far capire fino a che punto hanno infierito e fino a dove è potuto arrivare il giustizialismo di alcuni organismi dello Stato in cui , da oltre trenta anni, non nutro alcuna fiducia …l fatti di questi ultimi tempi (caso Palamara– caso Berlusconi , caso Formigoni, Contrada e tanti altri) avvalorano le mie considerazioni, soprattutto alla luce dei danni incalcolabili che hanno arrecato a me e alla mia famiglia … soltanto perché ero di intralcio ai loro progetti…oggi che sono rimasto solo e che non devo proteggere più nessuno posso esclamare ad alta voce : voi siete stati dei camorristi, dei mafiosi, dei disonesti ma avete pagato…Siete finiti al Cappellone mentre io narro le vostre nequizie…la Nemesi ha colpito anche se avevo chiesto soltanto giustizia e non vendetta e non ho goduto per la rivalsa, anche se Dio ha fatto soltanto giustizia su questa terra perché avete commesso iniquità e soppesato violenza.(salmo 58) Avete ignorato scientemente i principii del giurista romano Domizio Ulpiano. ( 170-228) ; siete stati immorali. Se aveste letto le pandette avrete capito che La Giustizia è la costante e perpetua volontà di riconoscere a ciascuno i propri diritti…e ancora: Le regole del Diritto sono queste…vivere onestamente, non recare danno agli altri, attribuire a ciascuno ciò che gli spetta…ma per voi , squallidi personaggi …che il mio amico Amedeo , l’Asino Custode, definirebbe GRANDI CESSI, a cominciare da quello che firmò il papello , queste norme erano irrilevanti.

IL PAPELLO: non mi spiegavo le perquisizioni a gogò; ma quando l’amico Quinto Laugeni, dopo le elezioni del 1978, riferì a mio padre che in una casa di Via Acquaviva si erano riuniti alcuni maggiorenti di un certo partito e avevano stabilito di farmi passare un sacco di guai per averli umiliati alle elezioni…appizza’ie e’ rècchie, ma era tardi. Passò il tempo e prendeva sempre più corpo la morsa in cui mi stringevano… il papello che in prima istanza non trovò accoglimento nella autorità preposta perché persona onesta e giusta; era composto da 5 pagine dattiloscritte e sosteneva che ero un fetente tra i fetenti…ero considerato un elemento fra i più pericolosi della malavita organizzata…quasi come Al Capone! Mia madre, credente tra i credenti lo seppe e disse due cose: chi ten’a’ cusciènza appòsta nun tène paura e tròne… preg’ io pe’ te! O’ Patatèrn ascolterà la voce del mio lamento e ti proteggerà dal complotto dei malvagi (salmo 64) e così e stato…nessuno ha avuto l’onore di ammanettarmi e come ho precisato i complottisti non sono più su questa terra ma io si! Qualcuno mi ha chiesto il motivo per cui quella onesta e seria autorità si rifiutò di firmare un provvedimento grave contro di me: SEMPLICEMENTE perché alla fine della “licenza” il papello recitava: A tutt’oggi non è stato possibile di coglierlo in flagranza di reato perché le vittime hanno avuto paura delle rappresaglie dell’Esposito. In Buona sostanza dicono di non avere prove per inchiappettarmi…diversamente mi avrebbero arrestato…invece silenzio assoluto. Quell’autorità disse al fautore della ghigliottina…per condannarlo ci vogliono le prove e tu non le hai! Dopo due anni quell’alto Dirigente onesto serio e preparato fu collocato in pensione per raggiunti limiti di età e come per incanto il papello tornò a galla e il signore che sedette al suo posto non ci pensò due volte a ghigliottinarmi…SENZA PROVE !!! Quella decisione appalesò il complotto. Ma di quanto e successo parleremo in seguito…analizzeremo il papello , paragrafo per paragrafo e riderete anche voi come si scompisciò chi lo lesse allora…E’ la vita!